Castel Gandolfo e Sassone (Roma), 27-30 dicembre 2019
Consacrate, Religiosi e Focolarini consacrati
dell’Italia per un
Natale Insieme

L’argomento
che ha suscitato tanto interesse in tutti verteva sul tema della Speranza,
svolto in diverse sfaccettature: Speranza in
chi?, con chi? per chi? e infine Speranza a 4D. La commissione preparatoria,
per la verità, ha lavorato bene, pur essendo variegata nella sua composizione
per poter venire incontro a tutte le attese dei presenti. In questa commissione
c’erano tutti: focolarini a vita comune, sposati, consacrate, religiosi… Un
aspetto, questo, molto importante perché ha richiesto da subito di fare un’esperienza
di vera collaborazione nella ricerca di un sentire comune, tenendo presente tutte
le sensibilità delle regioni Italiane, cercando di raccogliere, proporre,
discutere, scegliere e mettere in atto esperienze, videoclip, interventi e
interviste che in questi quattro giorni hanno dato un’idea delle gioie e
speranze presenti in questo territorio.

Il
programma prevedeva anche di riservare due pomeriggi per i Religiosi e la Consacrate
per sviluppare temi e realtà che li riguardavano più da vicino. Una risonanza
particolare hanno avuto i temi sullo Spirito Santo e sulla Chiesa, presentato
da Margaret e Marc, i due consiglieri generali per il dialogo nella
Chiesa cattolica.
Padre Fabio Ciardi Oblato ha esposto l’esperienza mistagogia
di Chiara, come si deduce dal Paradiso ’49 da lei stessa trasmesso. Carlos
Andrade con Sameiro e Marco ci hanno presentato la nascita di una nuova rivista , Ekklesìa appunto, che
diventerà uno strumento di formazione e informazione per tutta la realtà ecclesiale
del Movimento dei Focolari e oltre. Un intervento molto apprezzato è stato
quello di Alba Sgariglia sul tema lo Spirito
Santo nel Paradiso ’49. Successivamente e per un rilancio della vita delle
consacrate e dei religiosi, P. Egidio Canil e Suor Carla Casadei ci hanno
comunicato i nuovi orientamenti sul Movimento per la vita consacrata, che ha lo
scopo di favorire una più profonda comunione tra i carismi che attingono luce dal
carisma dell’Unità dell’Opera di Maria.

A tal proposito il tema di suor Tiziana
Merletti, Profezia di un carisma dopo il
Fondatore, corredato di belle esperienze, ha fatto capire quale deve essere
l’anima giusta affinché questo nuovo carisma possa dare un servizio ecclesiale
specifico. La consacrazione a Dio di alcuni focolarini e focolarine avvenuta durante
la celebrazione eucaristica finale è stata una degna conclusione del ritiro.
Molti
e positivi sono stati gli echi e le risonanze dei partecipanti che hanno sottolineato il valore
e l’importanza di questi momenti al ritiro. Ecco alcune impressioni delle Consacrate:
È stata un'esperienza davvero unica. Non ho mai
vissuto un'esperienza di Focolare allargato così bella come quella di questo
anno. È stato un crescendo continuo di Grazie, di luce, di gioia, di comunione,
di affetto reciproco… Un cammino che deve continuare, perché è stata davvero
un’esperienza di famiglia dell’Opera Unita.
Molto indovinata la scelta del tema: la
Speranza! Ho una gioia immensa nel cuore proprio per le religiose che hanno
potuto fare veramente un’esperienza di vita insieme, non solo a livello spirituale,
ma umana, concreta, come nella casetta di Nazareth, dove vivevano fianco a
fianco i tre, vergine, sposato con Gesù in Mezzo. Sono davvero ancora in
contemplazione. Sì, ho l’impressione che una nuova strada si sia aperta....
La
"folla" così grande di 1200 persone si è trasformata in un incontro
fra persone care, una intima e preziosa riunione di famiglia. Rimane tanta gioia
nel cuore e tanto desiderio e volontà di poter vivere ogni giorno quanto lo
Spirito Santo ci ha donato.
Ripensando all'Incontro a Sassone,
ho sentito nell'anima una grande gratitudine alla SS. Trinità per aver potuto
concludere il 2018 con questo incontro di consacrati (religiosi e focolarini).
Mi è sembrato un ulteriore dono di Maria! L'evento stesso mi è sembrato un
grande "esordio" dello Spirito Santo che lo ha ispirato e
programmato. Mi ha colpito soprattutto la realtà della Chiesa, trovandomi a
ripetere spesso: È questa la Chiesa! Sono tornata con una grande pace e gioia e
col desiderio di vivere con maggiore
radicalità nella docilità quotidiana allo Spirito Santo.
Anche i Religiosi hanno condiviso,
alcuni a voce ed altri per scritto, i loro echi sull’incontro:
È
stato come sentirci tutti partecipi di un’unica famiglia, togliendo tutte le
differenze e distinzioni. Siamo stati arricchiti tutti e tutte dallo stesso
grande carisma dell’unità.
Quando
è arrivato l’invito ai Religiosi di partecipare al Ritiro annuale di fine anno con
i membri del Focolare e di fare con loro un’esperienza più completa, l’ho colto
come una opportunità per costruire la presenza dei Religiosi in quel mistico
sposalizio dell’Anima che il Verbo di cui Chiara Lubich parla nella sua
esperienza del Paradiso ‘49.
Il
tema di P. Fabio, che descriveva la Scuola Abbà come una mistagogia di Chiara,
mi ha spinto a radicarmi in modo costante nel Patto che ci fa diventare tutti
Gesù. Unito a tutte e tutti con il forte sentimento di riconoscenza, ringrazio
per un dono così grande come è l’Ideale dell’ut omnes.
Armando Ceccarelli s.j.