
21 dicembre 2018 - 7
gennaio 2019
IN BRASILE:
Un viaggio rimasto nel cuore di tutti
Alla
conclusione di questo viaggio fatto insieme con suor Tiziana, trovo il tempo
per comunicare qualcosa dei frutti che mi pare siano emersi. Senza dubbio aver
visitato questa terra insieme con suor Tiziana, incaricata per le consacrate, e
aver condiviso tanti momenti è stata una grazia speciale, per la nostra unità e
anche per la testimonianza che abbiamo potuto dare a chi ci incontrava.
La prima
tappa è stata la Mariapoli Santa Maria a Igarassú, vicino a Recife nello stato
del Pernambuco. Qui è iniziata l’avventura dei primi focolarini e focolarine.
Una grazia particolare è stata la presenza in focolare di Vera Araujo con la
quale siamo stati per tanti momenti di comunione. Con lei abbiamo parlato del
progetto ‘Carismi per l’unità’ e ci ha concesso una intervista nella quale
commenta positivamente questa linea (potrà essere inserito nei “pareri” del
Dossier).
In una
struttura dei salesiani a Joabatão, accanto Recife abbiamo fatto il primo
incontro con le Consacrate e i Religiosi. È durato due giorni, con due
pernottamenti. Pur essendoci alcuni che si sono messi in contatto con il
Movimento dei Focolari da poco, si è rivelato un incontro che ha permesso di
andare in profondità. Dei 21 presenti 3 erano focolarini (tra cui Corrado) e 4
focolarine, il programma è stato preparato da una “commissione” che coordina le
attività dell’intera opera nella città di Recife. Questo particolare testimonia
che l’Opera una prende in “mano” tutte le realtà dell’Opera compresa quella che
tocca la nostra realtà della vita consacrata.
Alla
fine dell’incontro, in una comunione molto profonda ci si è scoperti una sola
realtà: non c’erano più coloro che facevano l’incontro e quelli che erano stati
invitati, eravamo tutti uno, appartenenti alla Chiesa carismatica, chiamati a
sostenere quanto Dio sta operando nella Chiesa, anche attraverso l’azione
riformatrice di Papa Francesco. Ed è questo che conta. Il coordinamento
dell’incontro era affidato a Grazinha, una focolarina di Recife e ad André, il
responsabile della Fazenda di Joabatão.
André mi
ha fatto una bellissima impressione, l’ho invitato a venire in Italia all’incontro
estivo di Roveré (Verona) quest’anno e ne ho parlato a Frei Hans e Nelson, che
si sono detti d’accordo. Chiederò a p. Luis (presidente della Fazenda) il suo
parere. André, da parte sua, si è detto entusiasta.
La
seconda tappa è stata la Fazenda da Esperança di Guaratinguetá. È lì dove
l’esperienza è nata, dove ha sede il Centro mondiale della Famiglia da
Esperança. Qui ci sono tutte le realtà della Famiglia: Fazenda maschile,
femminile, monastero di clausura delle Clarisse, clinica per malati terminali
di AIDS, Scuola di comunione per la formazione dei responsabili, Centro di
produzione televisivo e radiofonico, famiglie. Una vera e propria cittadella di
200 persone. Abbiamo vissuto il Natale tra loro: straordinario vedere cosa fa Gesù
in mezzo tra coloro che un tempo erano gli scarti della società e che adesso
sono protagonisti della loro vita e di quella di coloro che sono stati loro
affidati.
Vivere
una settimana con frei Hans, Nelson, Lúcilene e Iraci, coloro che hanno
permesso a Gesù in mezzo di fondare questa nuova esperienza nella Chiesa, è
stato bellissimo, impareggiabile. Vedere dove tutto è cominciato, come una
storia sacra è stato straordinario. Abbiamo parlato anche a loro del progetto ‘Carismi
per l’Unità’, sono molto, molto contenti. Frei Hans mi ha detto che aspettava
da tempo questo momento.
L’incontro
è stato fatto dal 26 al 28 dicembre nella Fazenda. Eravamo 34, con noi c’era
Aloisio, uno dei primi focolarini brasiliani. Il programma è stato simile a
quello di Joabatão, ma con più esperienze. È stata la manifestazione della Vita
di Gesù, la bellezza di scoprirsi fratelli e sorelle e di gioire del dono di
ciascuno.
Il 28 dicembre, finito l’incontro, abbiamo trascorso una mattinata
in una Fazenda de la Esperança vicina, la “Pedrinha”, visitata da Benedetto XVI
il 5 maggio 2007. Adesso è santuario diocesano, un’altra bellissima realtà. Mi
ha fatto impressione la vita che ho visto tra i responsabili coordinati da p.
Cristian, un sacerdote della Fazenda tedesco, cresciuto tra i Gen’s e i
sacerdoti focolarini. «A contatto con la Fazenda ho sentito la chiamata a farne
parte. Ho lasciato tutto con il consenso del mio vescovo, e sono venuto qui in
Brasile».
Una breve visita al Santuario Nazionale dell’Aparecida ci ha
consentito di affidare a Maria ogni cosa, le nostre vite, i nostri progetti, il
nostro viaggio.
La terza tappa l’abbiamo trascorsa nella Mariapoli Ginetta. In
Vargen Grande Paulista. I giorni precedenti l’incontro ci hanno permesso di
entrare nella vita della Mariapoli. Abbiamo vissuto qui la “virada” dell’anno. La
visita a Germano che si trova nella infermeria dei Verbiti a San Paolo rientra
tra le esperienze più significative.
L’incontro delle Consacrate e dei Religiosi è cominciato il 2
gennaio. Sono stati presenti 75 partecipanti, tra questi, tre focolarine e un
focolarino, Klaus, incaricato per la spiritualità e la vita di preghiera del Centro
zona di Brasilia. L’incontro è stato preparato e portato avanti da una commissione
formata da suor Maria Ines, responsabile della Branca delle Consacrate, p.
Dionisio, responsabile della Branca dei Religiosi, Simone e Geroilda due
focolarine che seguono le suore, Klaus, p. Pedro Facci e Paco della segreteria della
Branca del Brasile. All’incontro erano presenti anche un certo numero di Gen-re,
sia della parte femminile che maschile.
L’ incontro era stato programmato per andare più in profondità
rispetto ai due incontri precedenti cui avevamo partecipato. Veramente è stato un
momento di Dio. Tutti i momenti aggiungevano bellezza e luce. Fino alla realtà
del Paradiso ’49, al rinnovo del Patto nella consapevolezza che Dio sta
costruendo la Chiesa con il contributo di ciascuno di noi. Tiziana ed io abbiamo
potuto presentare la nostra lettura del momento particolare che stiamo vivendo
come Chiesa, Vita Consacrata nella Chiesa e nell’Opera. Abbiamo delineato il
progetto ‘Carismi per l’Unità’ apprezzato da tutti.
Ho
avuto modo di incontrare la segreteria della Branca che si è ricomposta,
sostituendo p. Luis della Fazenda con p. Marcelo della stessa Fazenda,
trasferito dall’Argentina nel sud del Brasile. Con loro abbiamo parlato molto
della nostra casa della Mariapoli Ginetta. P. Jacó ha concluso il suo periodo a
servizio dell’Opera e alla fine di febbraio andrà in una comunità di formazione
dei Pallottini. I Claretiani hanno messo a disposizione p. José Allen per tre
anni. Siamo tutti d’accordo che la casa dovrà servire al progetto più ampio nel
quale siamo incamminati. Sta maturando l’idea di aprire la casa a momenti
prolungati di convivenza anche a membri delle nuove comunità, perché facciano
esperienza di Gesù in mezzo, nell’Opera. Ronaldo, il responsabile della
Cittadella è d’accordo con questa impostazione, sostenendola.
Tanti
incontri significativi, tante sorprese inaspettate, tanti consensi… A noi ci è sembrato
di dover seguire le sorprese dello Spirito Santo.
(Salvo D’Orto)
Ecco 4 impressioni significative
del clima vissuto dai 141 partecipanti e inserite da suor Tiziana e da P. Salvo
nella lettera inviata a Maria Voce (Emmaus), Presidente del Movimento dei Focolari:
“Dio è sorprendente, ieri la
conversazione di Vera mi è entrata dentro, diceva che quando si incontra Dio lo
si incontra per sempre. Mi impegno a mettere a disposizione tutta me stessa per
l’Opera e la Congregazione, per essere strumento di unità”. (Suor Riqueza,
salesiana)
“L’Ideale sta entrando dentro il nostro
carisma, ci sta aiutando a vivere con Gim (= la presenza viva di Gesù) nella
comunità. In questi giorni sono stato molto colpito, soprattutto quando in
un’esperienza qualcuno ha parlato di Maria Desolata, ha illuminato alcuni passaggi
della mia vita dove dovevo perdere alcune sicurezze. E anche quando ci è stata comunicata
l’esperienza del Paradiso ’49: un’esperienza della manifestazione dell’Amore, dell’amarsi
tra noi, senza chiedere niente”. (Fr. Genoir della Toca di Asis)
“Questi giorni sono stati di speranza,
perché quando arriva la luce arriva la speranza. Per la prima volta, dopo un
incontro, non sono preoccupata: non importa sforzarsi di ricordare concetti,
capire espressioni, come mi succedeva in altri ritiri. Mi sento figlia di
Chiara. L’amore ci porta avanti fino alla fine, il “tempo dirà”, senza
preoccupazione. (Suor Selma della Toca de Asis)
“Per me la scuola di questi giorni è
stata la più alta degli ultimi anni. Ho capito che mi dovevo rinnovare
profondamente, mi sono confessato e sento di impegnarmi”. (Nelson dell’opera
della Regalità, un istituto secolare).
Ci sembra di constatare un salto qualitativo nella vita di unità,
sia trai consacrati che con il focolare, testimoniato anche dalla concretezza
nel programmare il prossimo futuro.
In tutto il periodo
ci siamo sentiti “stra amati” dall’Opera, che ci ha fatto godere della bellezza
del Brasile e della ricchezza del popolo brasiliano, ma soprattutto della vita
dell’Ideale che mette ancora più in risalto queste bellezze.
Ci hanno fatto notare
che il nostro è stato un viaggio storico, perché fatto insieme, i due
responsabili delle realtà dei Religiosi del Consiglio Generale. Ci pare sia
vero sia per l’unità che si è approfondita tra noi, sia anche per le reazioni
alla testimonianza che abbiamo potuto dare.
La partenza di Marco Aquini
ci sembra sia stata la moneta d’oro di questo viaggio che sentiamo benedetto da
Maria.
Suor Tiziana Longhitano e P. Salvo D'Orto
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