Assisi
(PG), 20-23 aprile 2017
I giovani sanno come conquistare i giovani!
Assisi! Un luogo scelto apposta dagli stessi giovani, consacrate e consacrati, per vivere tra di loro una tre giorni di intensa formazione spirituale. Il titolo, alquanto significativo anche per questa prima settimana dopo Pasqua, destava un ulteriore interesse: Cristo crocifisso e risorto, via alla comunione con Dio e fra noi.
Nell’organizzare
questo terzo incontro, a seguito di quelli svolti in precedenza a Castel
Gandolfo e a Loppiano, si è voluto dare una risposta a quanto disse Papa
Francesco nella sua Lettera apostolica a tutti i consacrati: «La comunione e l'incontro fra differenti carismi e
vocazioni è un cammino di speranza» (2014,
II,3). Assisi, luogo dove tutto, il cielo, l’aria, perfino le pietre
delle case e delle chiese, esprime uno spirito di pace e di spiritualità, è
apparso subito come il luogo ideale che richiama la scelta di Dio di Francesco
e di Chiara e di tutti coloro che li hanno seguiti.
I partecipanti erano 33: 18 giovani
consacrate e 15 giovani religiosi di 13 Istituti e Famiglie Religiose e da 12
paesi del mondo. La maggioranza di questi giovani sono qui per la prima volta. Quindi,
per i promotori di questo incontro proposto dal Movimento dei Focolari, si è
trattato di un incontro inedito e creativo… e le sorprese, grazie alla
collaborazione di tutti, non sono mancate.

La
celebrazione eucaristica del primo giorno si è svolta nel monastero delle
clarisse Collettine ed è stata presieduta proprio dal vescovo di Assisi, Mons.
Domenico Sorrentino. Il 2° giorno si è celebrato sulla tomba di S. Francesco in
Basilica.
Il
programma prevedeva: 1° giorno un tema biblico sul grido di abbandono di Gesù
in croce (svolto da p. Andrea Wodka); 2° giorno un collage di domande-risposte
di Chiara su G.A. (presentato da sr. Carla Casadei); 3° giorno un tema di d.
Piero Coda: “Dove abita oggi il Risorto? Il castello interiore e il castello
esteriore”.
Ma la gran
parte del tempo era riservato alle testimonianze, che si sono rivelate determinanti per la loro incisività: erano dei veri gioielli di vita vissuta molto
apprezzati. Particolarmente significative sono state le comunicazioni sulle
“tracce” di Gesù Abbandonato presenti nei diversi carismi.
Il punto di partenza è stato un testo di Chiara che afferma: «La spiritualità che fiorisce dal dolore di Gesù Abbandonato, nata nel secolo scorso, è originale, ma ha una sua caratteristica: l’universalità. È per questo che essa è assai utile per ravvivare le altre spiritualità sorte nella Chiesa…». Su questa linea, alcuni giovani consacrati hanno cercato nella spiritualità incentrata in Cristo crocifisso del proprio Fondatore, o nel carisma del loro Istituto, dei punti di somiglianza che, accostati a Gesù Abbandonato che emerge dalla spiritualità dell’unità di Chiara Lubich, s’illuminano reciprocamente. In questo scambio si sono ammirati e condivisi tanti tesori dei rispettivi carismi e dei loro fondatori.
Il punto di partenza è stato un testo di Chiara che afferma: «La spiritualità che fiorisce dal dolore di Gesù Abbandonato, nata nel secolo scorso, è originale, ma ha una sua caratteristica: l’universalità. È per questo che essa è assai utile per ravvivare le altre spiritualità sorte nella Chiesa…». Su questa linea, alcuni giovani consacrati hanno cercato nella spiritualità incentrata in Cristo crocifisso del proprio Fondatore, o nel carisma del loro Istituto, dei punti di somiglianza che, accostati a Gesù Abbandonato che emerge dalla spiritualità dell’unità di Chiara Lubich, s’illuminano reciprocamente. In questo scambio si sono ammirati e condivisi tanti tesori dei rispettivi carismi e dei loro fondatori.
Tra le
esperienze ha avuto un fortissimo impatto il video di Chiara Luce Badano, la
testimonianza di Chiara M., di Trento, che, nonostante le precarie condizioni
fisiche, è arrivata fin qui per condividere la sua durissima storia di
malattia: due ore “mistiche”, che hanno reso evidente come dalla croce
abbracciata per amore a Gesù fiorisce la vita del Risorto; sono tracce di vita e
che hanno lasciato un forte senso di soprannaturale.
Alla fine,
poi, il Prof. Piero Coda ha indicato chiaramente nel carisma di Chiara una
nuova fioritura evangelica nella vita della Chiesa. L’esplosiva ricreazione
dell’ultima sera, preparata da tutti, e l’intensa e prolungata condivisione
finale hanno mostrato la grande comunione che si era stabilita fra tutti. «Il Risorto splendeva in mezzo a noi!» Ha affermato qualcuno senza esitare e
nel viso di ognuna e ognuno l’unità, la gioia, la gratitudine erano parole
ricorrenti, ma espressive di quella comunione profonda che ha accompagnato i
saluti e gli abbracci della partenza.
È proprio
vero ciò che disse Chiara a suo tempo: «Solo i
giovani sanno come conquistare i giovani!».
Ecco un
pizzico soltanto di ciò che è stato condiviso dai partecipanti:
«Arrivare ad Assisi per me è arrivare da
Francesco… e al mio primo amore! Da Francesco è partita inconsapevolmente la
mia ricerca vocazionale. Ora, dopo anni, ritorno da Francesco con una storia di
vita e un bagaglio che solo Dio poteva ricamare».

«Tra poco farò i voti perpetui. Voglio
scegliere Dio senza ‘se’ e senza ‘ma’, accogliendo come dono di Dio quanto mi
capita. Grazie a tutti voi. Sono felice!».
«Non
sapevo a che tipo di incontro venivo, ero solo contenta di venire ad Assisi.
Con voi il mio cuore è cresciuto, si è allargato. La cosa più bella non sono
state le idee, o la teologia, ma la condivisione della vita». (Mariella
e Donato)
Nessun commento:
Posta un commento