Almaty (Kazakistan), 11-16 ottobre 2017
Uno straordinario momento di “focolare temporaneo”
Un
viaggio questo suggerito dai focolarini di Mosca e attivato dal Centro dei Religiosi
per andare a trovare padre Luca Baino, un religioso francescano e parroco; per conoscere
la sua comunità religiosa; per incontrarsi con le diverse chiese parrocchiali
da lui animate e, infine, per essere vicini alle comunità locali che s’ispirano
alla spiritualità del Movimento dei Focolari.
Durante l’incontro che il Movimento dei Focolari ha organizzato
nello scorso mese di settembre per i Delegati che arrivavano dalle diverse
parti del mondo, quelli che provenivano da Mosca (Russia) hanno raccontato a P.
Salvo D’Orto le belle attività pastorali che P. Luca Baino, Frate Minore della
Provincia dell’Umbra, sta svolgendo nelle lontane steppe del Kazakistan. Con
l’ideale nel cuore, ha incontrato delle persone che hanno dimostrato interesse
per il carisma dell’unità di Chiara Lubich e si stanno avvicinando a questa spiritualità.
Nelle due città dove p. Luca vive e opera, hanno preso vita delle piccole
comunità locali dell’Opera di Maria. I focolarini di Mosca hanno suggerito a P.
Salvo di mandare lì qualcuno dei religiosi affinché ci si potesse rendere conto
di persona e sostenere p. Luca con la certezza che avrebbe gradito tantissimo una
simile visita, anche se di pochi giorni. La proposta è stata subito accolta dal
Centro dei Religiosi che ha pensato di affidare a me questo viaggio.
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Padre Luca Baino frate minore e padre Egidio Canil Frate francescano conventuale |
Conosco P. Luca da quand’era giovane frate e studiava ad Assisi.
Infatti, fu in quel periodo che conobbe il Movimento dei Focolari. Mi rendo
conto che il Kazakistan non è dietro l’angolo, ma non mi preoccupo. Di viaggi
ne ho fatti tanti e mi attivo subito. Trovo con facilità il biglietto aereo e i
dovuti permessi dei superiori. Intraprendo il viaggio come Maria che “partì in fretta, verso la montagna” per
andare a trovare la sua parente Elisabetta! Parto da Roma, un volo di oltre
otto ore, con scalo a Istanbul e destinazione Almaty, l’antica capitale di quello stato, che conta circa un
milione e mezzo di abitanti. Ad accogliermi P. Luca: siamo entrambi felici! Ci
sembrava un sogno poterci incontrare in quelle steppe sconfinate. Kazakistan
significa “terra dei Kazaki” distesa
per due milioni e 700 mila km² e con 17 milioni di abitanti. Di questi, poco meno della metà sono
Kazaki, perché l’altra metà è di varia origine: russa, tedesca, ucraina,
polacca, coreana, cinese, ecc., tutti deportati lì durante il regime comunista.
Con P. Luca stiamo insieme 6 giorni. Nessun programma
prestabilito, ma solo il desiderio di fare vita di focolare e tenere Gesù fra
noi. Personalmente mi metto in atteggiamento di ascolto. Tante le cose da
raccontare! Tanta vita spesa per gli altri! Non sono mancate le difficoltà! Ma
anche tanti frutti, tanti rapporti costruiti, tante amicizie instaurate con
ogni categoria di persone: politici, fedeli di altre religioni, cristiani di
altre chiese, situazioni di miseria... «In tutto questo, c’è una costante -
afferma p. Luca -. Nel carisma dell’unità scoperto negli anni di formazione e
nei primi anni di sacerdozio in Umbria, ho ritrovato continuamente la forza di
andare avanti».

Il terzo giorno percorriamo 300 Km di una bella e nuova
superstrada verso il Nord, con tappa in un villaggio povero per portare cemento
e altro materiale edile ad una famiglia bisognosa. Arriviamo nel tardo
pomeriggio a Taldyqorgan, una città
di 100.000 abitanti ai confini con la Cina!

Poi, due incontri significativi: uno venerdì sera in casa
parrocchiale con il gruppo della comunità locale della Parola di Vita: un
gruppo eterogeneo composto da un evangelico, alcuni ortodossi, altri cattolici
di varie nazionalità. Li accomuna l’incontro con il Movimento dei Focolari, e
quasi tutti hanno partecipato a qualche mariapoli.
Il sabato 14 ottobre abbiamo ritagliato del tempo per noi,
rimanendo nella casa parrocchiale per fare qualche lavoretto, per la
meditazione e la comunione fra noi. Poi, una passeggiata al centro città per
una visita, e in serata approfittiamo di un invito a cena rivoltoci da una
famiglia che da anni vive la Parola di Vita. Domenica mattina facciamo insieme
la preghiera delle Lodi, la meditazione e poi la messa nella chiesa
parrocchiale, con la mia omelia, logicamente in italiano ma tradotta in russo.
Nel viaggio di ritorno ad Almaty non ci siamo proprio annoiati: è stata ancora una
buona occasione per continuare il nostro scambio di vita e di comunione.
Sei giorni veramente pieni di incontri, visite, conoscenze,
scambi, novità che non immaginavo… ma soprattutto di comunione d’anima. Resto
ammirato dalla forza d’animo con cui P. Luca riesce a superare le avversità che
quotidianamente incontra! Sono stati sei giorni di vita e di unità piena. Si
avvertiva che il Risorto era presente tra noi, come è capitato ai due discepoli
di Emmaus. Sarà lui fra noi, anche a distanza, a portare avanti il suo disegno
su quella Chiesa e sul cammino che il carisma dell’unità sta facendo in quella
nazione. Lunedì 16 ottobre, al mattino presto, riprendo l’aereo per Roma.
Anch’io, come Maria che dopo tre mesi ritornò a Nazareth, dopo solo una intensa
settimana, ritorno in Italia, stanco ma felice!
P. Egidio Canil
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