Mestre-Venezia, Istituto Salesiano “San Marco” – 21 ottobre 2017
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Les disciples Pierre et Jean courant au sépulcre le matin de la Résurrection, 1898, olio su tela, 82×134 cm, Museo d'Orsay, Parigi. |
Convegno CISM – USMI del Triveneto
Correvano insieme...
Il convegno delle due conferenze USMI e CISM del triveneto per la Vita Consacrata, nasce soprattutto dai giovani religiosi che, ritornati entusiasti dal convegno tenuto a Roma nel Anno della Vita Consacrata, hanno voluto ripeterlo in zona, abbracciando tutti i religiosi del Triveneto, giovani e meno giovani. In questa iniziativa il loro coinvolgimento e la loro partecipazione attiva era più che evidente. Una formula vincente, è stato detto, che ha dato entusiasmo anche agli adulti e ai più anziani, e che ha saputo ben coniugare e unire ogni divario generazionale, perché - partendo dalla espressione evangelica che vede i due apostoli, Giovanni e Pietro, correre al sepolcro - hanno colto l’importanza del sapersi aspettare, di rispettare i ritmi richiesti per camminare, anzi, per correre insieme.
La prima cosa che colpiva nella sala gremita era la
gigantesca foto del dipinto di Eugéne Burnand del 1898. Rappresenta Pietro e
Giovanni che hanno negli occhi l’alba della Risurrezione. “Correvano insieme...” dice il Vangelo (Gv 20,4), ma il più giovane
arrivò per primo al sepolcro vuoto e attese il
più anziano. “I giovani corrono di più,
ma i vecchi conoscono la strada” recita un proverbio africano.
Questa era
l’icona della giornata per gli 800 religiose/i che gioiosamente sono convenuti
a Mestre il 21 ottobre presso l’Istituto Salesiano per il consueto convegno “biennale” organizzato dalle Conferenze dei
Religiosi/e (Cism e Usmi) del Triveneto attorno al Vescovo delegato per la Vita
Consacrata, Mons Gianfranco Agostino Gardin.
Il tema è stato suggerito dai giovani consacrati/e in
formazione che avevano partecipato a Roma al Laboratorio loro riservato durante
l’Anno della Vita Consacrata. Dopo l’incontro con papa Francesco erano
rientrati entusiasti e desiderosi di partecipare alla generazione precedente
quanto sperimentato assieme a speranze e timori per il futuro. I Consigli Regionali
CISM USMI hanno accolto questo loro desiderio e
hanno organizzato l’evento assieme a loro, in particolare alle Segreterie dei
giovani religiosi di Verona e Treviso. La commissione preparatoria era così
composta da religiosi sia giovani che adulti
Due giovani, don Michele e suor Francesca, hanno fatto
da presentatori del convegno, il presidente Cism, don Roberto Dal Molin e la
vicepresidente Usmi, sr. Dolores Maccari, hanno porto il saluto iniziale, il
Patriarca di Venezia ha voluto rendersi presente con un suo messaggio che è stato
letto all’assemblea.
Il Convegno era idealmente articolato in quattro
momenti. La Parola di Dio annunciata (il brano di Vangelo di Giovanni 20,1-18)
veniva approfondita dal relatore, poi testimoniata attraverso esperienze
concrete e infine condivisa nel lavoro a gruppi.
Dopo la preghiera, sono state poste al Prefetto della Congregazione
per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (CIVCSVA),
alcune domande: c’è motivo oggi per “correre” come consacrati oppure conviene
starcene tranquilli e in pace; come correre senza affannarsi e perdersi in cose
senza senso; si riesce a correre insieme tra consacrati di generazioni,
istituti e generi diversi e infine come far sì che altri giovani “corrano” con
noi?
Il Card João Braz de Aviz ha aperto l’incontro in forma narrativa e
colloquiale come è nel suo stile pastorale. Avvertendo un
ascolto attento e partecipato, dovuto alla vita di comunione di tanti
religiosi/e presenti e passati, ha ringraziato di cuore e ha svolto il suo tema
interessante e coinvolgente. Accanto al Cardinale Mons. Gianfranco Agostino
Gardin, vescovo di Treviso, francescano, ascoltava discreto e contento. Prendendo spunto dal documento del Dicastero CIVCSVA “Per
vino nuovo otri nuovi”, il Cardinale ha parlato della necessità di una
nuova spiritualità che punta alla santità e che è comunionale; di una nuova
memoria dei fondatori capace di custodire l’essenziale e di liberarsi delle
incrostazioni della storia; di un nuovo dialogo con la cultura che evita
chiusure autoreferenziali e apre ad un dialogo coraggioso; di una nuova
formazione che deve essere dinamica e durare tutta la vita; di una nuova autorità
e obbedienza che valorizza le persone e le responsabilizza; di una nuova
economia che non conta su sicurezze solo
umane ma che vive fidandosi della Provvidenza; di una nuova reciprocità tra
maschile e femminile che valorizzi le specificità e la complementarietà.


Sono seguite poi sei testimonianze di vita consacrata a Dio e ai fratelli raccolte dalla vita reale, presente nelle comunità del Triveneto oggi. Le testimonianze hanno cercato di rifarsi a cinque parole tratte dal discorso di papa Francesco ai giovani religiosi durante il Giubileo della Vita Consacrata. Profezia, ossia la convinzione della vita fraterna e la comunione tra carismi diversi (Segreteria dei giovani religiosi/se della diocesi di Verona); Adorazione:
l’imprescindibilità della preghiera e dell’unione con Dio ( Oblate Sacerdotali–Serve di Maria del monastero di clausura di Verona, attraverso un video); Vicinanza, mediante la scelta di “stare in mezzo” con la forza del Vangelo, esperienza delle Discepole del Vangelo di Treviso; Passione: la missione di uscire verso i poveri, realizzata dal Centro Missionario Diocesano di Vicenza con don Luciano Bertelli pssg, p. Luciano Bicego sx, Suor Bertilla Zampieri, Suore di S. Anna, Federico Cozza, giovane laico; Discernimento, ossia generare e accompagnare i giovani nelle scelte di vita: hanno testimoniato le postulanti delle Suore Maestre di Santa Dorotea di Vicenza e la Comunità Proposta dei Salesiani di Mogliano.
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Card João Braz de Aviz (ds) e Gianfranco Agostino Gardin (sn) |


Sono seguite poi sei testimonianze di vita consacrata a Dio e ai fratelli raccolte dalla vita reale, presente nelle comunità del Triveneto oggi. Le testimonianze hanno cercato di rifarsi a cinque parole tratte dal discorso di papa Francesco ai giovani religiosi durante il Giubileo della Vita Consacrata. Profezia, ossia la convinzione della vita fraterna e la comunione tra carismi diversi (Segreteria dei giovani religiosi/se della diocesi di Verona); Adorazione:
l’imprescindibilità della preghiera e dell’unione con Dio ( Oblate Sacerdotali–Serve di Maria del monastero di clausura di Verona, attraverso un video); Vicinanza, mediante la scelta di “stare in mezzo” con la forza del Vangelo, esperienza delle Discepole del Vangelo di Treviso; Passione: la missione di uscire verso i poveri, realizzata dal Centro Missionario Diocesano di Vicenza con don Luciano Bertelli pssg, p. Luciano Bicego sx, Suor Bertilla Zampieri, Suore di S. Anna, Federico Cozza, giovane laico; Discernimento, ossia generare e accompagnare i giovani nelle scelte di vita: hanno testimoniato le postulanti delle Suore Maestre di Santa Dorotea di Vicenza e la Comunità Proposta dei Salesiani di Mogliano.
Dopo le
testimonianze è seguito il pranzo. All’ora stabilita, in ordine e rapidamente
tutti si sono diretti ai gruppi (27) guidati da un coordinatore con una traccia
già predisposta. Nei gruppi si è creato un grande ascolto, una grande
comunione, un lavoro proficuo... Il tema del prossimo Sinodo sui giovani e il
discernimento spirituale è stato come il filo rosso della comunione. La vita
consacrata deve offrire al mondo giovanile la profezia della radicalità della
vita del Vangelo e attrarre alla sequela di Gesù tanti giovani che cercano
l’incontro con Lui vivo oggi.
Nell’ultima
ora del Convegno sono state poste al Cardinale João delle domande a cui egli ha
risposto con grande semplicità e profondità mettendo in gioco la sua esperienza
di vita di comunione. Le sue espressioni e la sua testimonianza, nello stile di
Papa Francesco, colpiscono profondamente e comunicano una grande gioia, visibile
sul volto di tutti i partecipanti e insieme tanta speranza. Qualcuno afferma di
essere stato preso da commozione. La convinzione è che la presenza del
Cardinale João così semplice e profondo, della semplicità e profondità di Dio,
e del Vescovo di Treviso, ci hanno portato a fare una forte esperienza di Dio e
una forte esperienza di Chiesa, di quella "Chiesa" che Gesù ha
chiesto al Padre.
Intanto
sullo schermo vengono proiettate parole chiave emerse
dai lavori di gruppo, da quelle più ripetute presentate in caratteri grandi alle altre, e che sono il messaggio che si vuole trasmettere: Comunione.
Ascolto. Fraternità. Passione. Gratitudine. Bellezza. Speranza. Coraggio.
Unità. Insieme. Umanità. Com-passione. Rigenerazione. Squadra. Vicinanza.
Essenzialità. Opportunità. Incoraggiamento. Luce. Convivialità.

Un
religioso ha detto: “il Convegno ci ha
dato speranza e prospettiva per il futuro, ha consegnato uno stile con cui è
possibile convocarci: tutto frutto di una comunione vissuta e soprattutto della
Grazia del Signore presente, vivo in mezzo a noi”.
Una
religiosa ha scritto: “Sono rimasta particolarmente colpita dall’impostazione nuova che ha
caratterizzato il Convegno. Vorrei dire che ho visto un tentativo, a mio
parere, ben riuscito di “mettere vino nuovo in otri vecchi”.
d. Gianni Pellini sdb
e sr. Paola Cover stfe
Segretari Cism e Usmi
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