
Eravamo di 27 ordini e
congregazioni diverse e si è creato subito un clima festoso di “rimpatriata”
visto che quasi tuti ormai da molti anni ci ritroviamo in questo tipo di
raduni. Al senso di famiglia ha contribuito anche un PowerPoint che ha reso
presenti i nostri religiosi scomparsi nell’ultima anno sociale.

IL TEMA DELL’ANNO

SEI LABORATORI SIGNIFICATIVI
Una novità di quest’anno sono
stati dei laboratori in gruppo in cui alcuni di noi hanno presentato la loro
esperienza di Gesù Abbandonato nella nostra società: le famiglie separate, le
nostre case per i confratelli ammalati e anziani; l’accompagnamento umano e
spirituale di persone in difficoltà; i migranti; il carcere e la lotta per la
pace e contro il commercio di armi. Per l’impegno nel carcere sono venuti anche
alcuni volontari che operano con P. Gianfrancesco Bagnulo; per la pace e la
lotta contro il commercio delle armi anche il focolarino sposato, Carlo
Cefaloni. Sono stati momenti intensi e stimolanti in cui abbiamo condiviso come
l’ideale dell’unità spinge i nostri carismi ad affrontare in maniera innovativa
e profonda le grandi sofferenze dell’umanità.
COLLABORAZIONE STRETTA CON
TUTTA L’OPERA DI MARIA
Un altro aspetto metodologico
molto presente è stata l’apertura a tutta l’Opera e alla collaborazione con le
persone della varie diramazioni. Così il primo giorno, Rosalba Poli e Andrea
Goller, i due delegati per l’Italia, accompagnati da Sheila e Antonio, ambedue
membri dei rispettivi consigli, sono venuti a presentarci il cammino già in
atto, le criticità e le prospettive della zona Italia. Nel secondo giorno,
parlando del dialogo interreligioso, Guénaël, una focolarina del centro per il
dialogo ha intrecciato la sua recente esperienza in Algeria di dialogo con
l’Islam con quella ventennale di P. Egidio Canil a nello Spirito di Assisi. Un
momento molto interessante e di grande apertura: veniva in evidenza che alla
base di tutto c’è sempre l’impostazione dei rapporti con le persone sulla base
dell’amicizia, del rispetto e della fiducia reciproca.
NUOVE PROSPETTIVE APERTE DAL
CENTRO INTERNAZIONALE DEI RELIGIOSI
Anche l’incontro con P. Salvo e
altri quattro membri del nostro Centro Internazionale è stato ricco e
stimolante. Sono emerse due urgenze: quella dei Giovani Religiosi e delle nuove
generazioni e quella del nostro rapporto con le Religiose e con le molteplici
espressioni dei loro carismi. Inoltre parlando del Movimento dei Religiosi è
venuta in luce lì esperienza delle Famiglie carismatiche, dove la condivisione
dei carismi include profondamente Religiosi/e e laici/che. Questo significa
anche comunione e collaborazione con le religiose e i laici che li condividono
con noi. Ma qui lo sguardo ha abbracciato tanti temi sia a livello Italia, sia
al di là dei nostri confini, specialmente in Asia e Africa.
Giovedì 10 ci siamo lasciati
con degli appuntamenti da preparare come il convegno dei giovani religiosi/e a
Loppiano dal 27 al 31 dicembre prossimi, i prossimi appuntamenti estivi, la
collaborazione di ogni zonetta per mandare esperienze alla nostra rivista
“Unità e Carismi”. Abbiamo raccolto anche la sfida di saper rimodulare i nostri
raduni per favorire la partecipazione attiva e effettiva della fascia dei
quarantenni e cinquantenni, meno presenti in questo nostro incontro.
Uno di noi diceva: “Mai come
questa volta mi porto via, - mi sembra in maturità - non tante cose ma una
sola: aver percepito, con l’intelligenza, il cuore e la volontà che il frutto
che è l’Unità, qualsiasi unità, e cioè Lui , passa solo abbracciando G.A. da
riconoscere, chiamare e scegliere sempre finché diventa quasi abitudine.
Siamo partiti da Sassone
contenti, con un’esperienza di amicizia e comunione profonda, con una rinnovata
unione con Dio, scegliendo ancora una volta lo Sposo della nostra anima, che ci
fa andare per il mondo testimoni dei nostri carismi, perché tutti siano uno.
A cura di Antonio Porcellato, SMA
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