Albano Laziale, 18
novembre 2017.
Cultura,
studio, spiritualità alla ricerca di incarnazione
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Padre Salvo D'Orto |
Un gruppo di dieci religiosi
impegnati in diversi ambiti culturali ed esperienziali che a
vario titolo partecipano alla Scuola Abbà, hanno accolto l’invito di p. Salvo
D’Orto, OMI responsabile della diramazione dei Religiosi dell’Opera di Maria, e
si sono incontrati per comunicarsi le loro esperienze che da anni stanno
facendo, sia direttamente che a margine, con coloro – sono circa 500 persone da
tutto il mondo – che stanno
approfondendo i molteplici aspetti valoriali intuiti da Chiara Lubich nell’estate
del 1949. Le competenze di questi religiosi spaziano in diverse discipline:
teologia spirituale (Theo Jansen, Paolo Monaco, Jesé Damian), teologia
dogmatica (Carlos Garcia Andrade), filosofia (Gennaro Cicchese), teologia
morale (Amedeo Ferrari), teologia pastorale ed ecclesiologia (Mariano Steffan),
psicologia e pedagogia (Alessandro Partini), ecumenismo (Paolo Cocco).
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Un momento dell'incontro con 5 religiosi ad Abano Laziale
e gli altri 4 nelle loro comunità. |
Nell'idea iniziale questo incontro si proponeva di camminare insieme come Branca dei
Religiosi, cioè essere una realtà unita e coesa soprattutto nei confronti di
tutta l’Opera di Maria. In seguito questa idea si è rafforzata perché le
sollecitazioni da parte dell’Opera di Maria erano ancora più esplicite.
Infatti, i vari incontri che Jesús Morán ha avuto con il Centro dei Religiosi e
negli incontri estivi di approfondimento sul “Paradiso ‘49” e di programmazione
della diramazione dei Religiosi dell’Opera, lo confermano. In una di queste
occasioni Jesús ha affermato che i religiosi nel confronti dell’Opera hanno la
funzione di accompagnamento e di sostegno, proprio come l’ebbe P. Novo nei
confronti di Chiara Lubich. Ora, si vede opportuno che tutto questo non venga
fatto a titolo personale, ma come una realtà che si esprime nell'unità, proprio
come espressione del Corpo Mistico che, come avvenne per Chiara L. e P. Novo, dà il
suo piccolo apporto per costruire la Chiesa. E’ certo, comunque, che quella
unità esplicita tra di noi, basata sul “patto” come Chiara l’intende,
costituisce una base a dimensione ecclesiale, e per questo sostiene
tutta l’Opera di Maria.

Il secondo tema sulla fedeltà creativa che quest’anno Jesús M. ha tenuto, dove si parla
di incarnazione e delle prove che l’Opera stessa sta affrontando, chiede anche
a questi religiosi, chiamati a far parte di questo gruppo di lavoro per quelle
specifiche competenze ed esperienze di vita che ognuno ha, è una risorsa da
valorizzare al meglio per tutti. Il motivo fondamentale di questo incontro,
quindi, è quello di fare un piccolo passo di unità con questo gruppo, ma anche
con tutti i religiosi della diramazione dell’Opera di Maria. E’ un primo
momento che potrebbe aiutare ciascuno ad arricchire il proprio gruppo, ma qui lo
scambio permette di guardare anche più in là, cioè, potrebbe gettare luce sul
Movimento della Vita Consacrata e sui giovani religiosi, realtà che stanno
emergendo in modo preponderante oggi.
Dopo un primo scambio, dal
gruppo emerge quale sia la tappa d’arrivo di ciascuno, ma è stata anche accolta
con soddisfazione le proposta di poter fare un percorso insieme, prendendo
coscienza di quanto sta avvenendo anche aldilà del lavoro personale e prezioso di ciascuno.
Successivamente è stato
ascoltato un intervento di Chiara Lubich sulla Chiesa tenuto l'8 agosto 1966. Tutti
sono rimasti colpiti, anche se per alcuni era già conosciuto, nel vedere come Chiara ha parlato della Passione per la Chiesa fin dall’inizio del Movimento
dei Focolari di cui lei è la fondatrice. Per qualcuno dei presenti questo
argomento è stato determinante per la sua vita, tanto da coinvolgerlo nell’Opera di Maria.
A distanza di anni oggi questo testo rivela una profonda consonanza con ciò che la Chiesa
s’attende oggi, perché aiuta ad attivare tutto ciò che questo
in pratica comporta. Certamente qui si vede come far venire fuori “LA” teologia che
s’attende Chiara stessa, e aiuta l’Opera ad essere umile e ad accogliere anche
gli altri carismi senza guardare al proprio con autoreferenzialità, siano essi carismi
antichi o nuovi, e cioè senza nessuna superiorità nei confronti di alcuno. Questo
permette di capire meglio i doni che Dio ci ha dato. Chiara ritiene che
la Chiesa non è altro che quella Città Nuova di cui si parla tanto nell’Opera di Maria.
Inoltre, molte realtà fragili e a volte sbagliate che s’incontrano nelle
famiglie religiose, vanno assunte e fatte proprie. Questa passione per la
Chiesa è veramente una chiave di lettura molto interessante per rispondere
concretamente alle attese.
L’ultima parte di questo
incontro ha aperto una ampia panoramica sugli ambiti di studio e lavoro: iniziative,
pubblicazioni, ricerca, risultati ottenuti e donati… Infine, p. Alessandro
Partini, che è l’unico coinvolto direttamente nella Scuola Abbà, riconosce che,
per andare in profondità, si richiede la padronanza di tutto il testo del Paradiso ’49 che attualmente non è nelle mani di
tutti. Tuttavia, lui avverte già tutta la potenzialità di questa Scuola
ristretta, che alle spalle può contare sull’apporto di diversi gruppi che la
amplificano e dove operano non solo le ricerche interdisciplinari, ma anche le “inondazioni” che incidono nella cultura dei diversi ambiti sociali.

L’incontro si conclude
con delle indicazioni concrete che confermano, potenziandole, delle iniziative
in atto, come il corso “Svegliate il Mondo” che già da due anni si tiene alla Claritas di
Loppiano (Firenze). Qui infatti, altri religiosi sono impegnati
nell’insegnamento. Conoscendo tutte queste realtà vene in luce la
possibilità di riflettere su ben altre proposte che potrebbero essere creative
ed interessanti. Si parla, ad esempio, di un corso che si tiene e Roma all’Università
Antonianum in collaborazione con l’Università Sophia di Loppiano. Poi, dell’incontro di circa cento
giovani religiosi avvenuto di recente all’Università alfonsiana. Quest'ultimo ed
altri incontri potrebbero entrare in un progetto più ampio che sta maturando e che riguarda i
“Collegi Romani”. Nell’Opera stessa sta emergendo da parte dei giovani dell’Opera
una visione nuova che coinvolge anche le consacrate e i religiosi.
S'intravvedono, poi, ulteriori visioni sul “Movimento dei Religiosi”. Nel mese di aprile 2018,
per la prima volta le consacrate e i religiosi hanno programmato un convegno
insieme con la finalità di essere ‘lievito’ per tutta la Chiesa. Un convegno
simile è già avvenuto nel Triveneto, nell’ottobre scorso, e ha raccolto
l’entusiastico consenso dell'Episcopato di quelle regioni. L’ecumenismo stesso sta
scoprendo cose nuove, grazie anche alle lezioni universitarie tenute dal Paolo
Cocco. Sempre di più si prospettano delle collaborazioni più strette tra le
consacrate e i religiosi. Su tutto ci si attende sviluppi ulteriori.