Gran Bretagna - Centro per l'unità, Welwyn Garden City, 18 al
22 febbraio 2019
Consacrati alla scuola di comunione
Consacrate
e consacrati dell'Europa occidentale che conoscono il Movimento dei Focolari
hanno scelto di venire a Welwyn Garden City per partecipare ad una scuola di
comunione che si ispira al carisma dell'unità di Chiara Lubich; si è trattato
di un approfondimento che porta luce anche ad altri carismi e che, come ogni
carisma, si pone a servizio della Chiesa e del mondo.
Gli
organizzatori, che annualmente promuovono questa iniziativa, hanno allargato
l’invito ad altre persone della vita consacrata, dicendo loro che la casa
aperta. E fu così che tra coloro che hanno aderito 8 su 19 erano lì per la
prima volta. C’era chi veniva dall'Irlanda, dalla Spagna, dalla Francia, dal
Belgio, dai Paesi Bassi e dall'Inghilterra ed appartenevano a 13 ordini o
congregazioni religiose diverse.
Il
tema prescelto era "L’ascolto dello
Spirito Santo per porsi al servizio dell'umanità", perciò l'attenzione
si è concentrata sul comprendere della Chiesa a partire dall’azione Spirito
Santo.
Ci
furono due conferenze: una sulla Chiesa e l’altra sullo Spirito Santo,
integrate poi da una riflessione sulle visite fatte da Giovanni Paolo II
nell'agosto del 1984 in due centri dei Focolari (Rocca di Papa e Castel
Gandolfo) e quella più recente di Papa Francesco avvenuta nel maggio 2018. Quest’ultima
riflessione ha sottolineato innanzitutto l'importanza e la differenza di queste
visite.
- Quella di Giovanni Paolo
II ha sottolineato l'ora carismatica per il Movimento dei Focolari. Chiara
Lubich, era ancora viva e il suo ruolo di fondatrice stava dando un’identità ai
religiosi di quel tempo. Infatti, eravamo ancora nella fase di nascita dell’Opera
di Maria e c’era tanto entusiasmo e gioia, oltre alle difficoltà.
- La seconda visita di
Papa Francesco il 10 maggio 2018 ebbe luogo all'epoca più
"incarnazione", dopo la morte della fondatrice (Chiara Lubich morì
nel marzo 2008 e anche la maggior parte dei suoi primi compagni ora non ci sono
più). Papa Francesco, in questa fase post-carismatica, nel suo intervento
sottolineava che a Loppiano (Firenze) emerge il significato di "Popolo di
Dio” nel suo insieme. Questa è un'immagine di Chiesa del Vaticano II, ma
riscontrata in miniatura in questo recente Movimento ecclesiale.
Cercando, quindi, di attingere alla fonte di questo
carisma in questo incontro ci si è messi in ascolto di una fondamentale
conversazione tenuto proprio qui a Loppiano nel 1966 da Chiara Lubich: "La
Passione per la Chiesa ". Questo tema, alla luce degli ultimi eventi
ecclesiali fu veramente di attualità.
Inoltre, i membri del Focolare in Gran Bretagna sono
molto attivi in ambito ecumenico con dei risvolti che toccano molti religiosi
del continente europeo. Questi sviluppi sono statui una rivelazione per i
nostri amici non britannici e per alcuni dell'Irlanda. La condivisione di
queste esperienze ecclesiali portate avanti dai religiosi ha richiesto tempo,
ma ha suscitato tanto interesse. «Per me è stato un
momento emozionante. Mi è sembrato di toccare la presenza di Dio e di aver
vissuto un momento profetico di cui il mondo e la Chiesa oggi hanno bisogno.
Per rinnovare la Chiesa è importante ascoltare attentamente ciò che lo Spirito
Santo dice oggi.
A partire dalla enciclica Mistici Corporis del giugno
di Pio XII (1943) i termini comunione,
Corpo
Mistico, per i religiosi costituirono l’oggetto del proprio rinnovamento. Questo
incontro di approfondimento si proponeva, perciò, di essere in linea con gli
attuali sviluppi della Chiesa, ben espressi nei documenti del Vaticano II,
nella enciclica Novo millennio ineunte
di Papa Giovanni Paolo II (2000), ed infine nella esortazione apostolica di Papa
Francesco Evangellii Gaudium. In
questo incontro è risuonata l’urgenza di impegnarsi per una comunione effettiva.
«Non possiamo andare a
Dio da soli - è stato detto - abbiamo bisogno di sostegno e aiuto. I nuovi
movimenti ecclesiali della Chiesa cattolica e quelli delle altre chiese sono doni
di Dio e sono disponibili se le persone hanno occhi per vederli. Non è forse
giunto il momento per noi, come istituzioni religiose, e per noi personalmente,
di saper cogliere questi doni che ci vengono offerti? Gesù ha pregato per
questo quando prima di morire ha chiesto al Padre di realizzare il «Che
tutti siano uno».
Jonathan Cotton, osb