mercoledì 21 febbraio 2018

180 Religiosi e Consacrate sotto il manto di Maria

Castel Gandolfo (Centro Mariapoli), 20-23 febbraio 2018

 Incontro dei Religiosi e delle Consacrate del Movimento dei Focolari


 Martedì, 20 febbraio

  L’incontro annuale dei Religiosi al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo è iniziato alla presenza di 90 religiosi provenienti dalle varie zone dell’Europa, con alcuni rappresentanti dei continenti; e durerà 4 giorni, di cui gli ultimi due saranno insieme alle consacrate. 

Nel saluto iniziale P. Salvo, responsabile della branca, ha messo in evidenza la gioia che si avvertiva di poterci re-incontrare, perché l’anno scorso gli incontri si sono moltiplicati nei continenti e non al centro. Dopo questi due anni di attesa, è scattata subito una bella aria di famiglia, che ha coinvolto tutti. Inoltre, il messaggio videoregistrato di Emmaus e Jesús, che concludeva il ritiro del Consiglio Generale dell’Opera di Maria e risentito dai religiosi in questa occasione, ha riportato tutti nel cuore di quest’Opera.
In questi giorni il programma è stato intenso, ma allo stesso tempo anche leggero perché ha ricreato tanta gioia interiore. Tutti si sono sentiti di far parte di un unico disegno di Dio.

Pace Nasr ed Antonio Borges, due consiglieri dell’Opera, hanno introdotto la riflessione iniziale su “Maria e la Parola”, ascoltando alcune risposte di Chiara Lubich date in diverse circostanze. Essendo proprio Maria il tema dell’anno, nel pomeriggio p. Fabio Ciardi ha continuato su questo argomento, leggendo e commentando le prime pagine del Paradiso ‘49.
In queste pagine ispiratrici del carisma dell’unità, era presente fin dall’inizio la figura di Maria. Come per Chiara e per le prime persone che le erano accanto, Maria divenne un’esperienza collettiva di contemplazione, e da subito è apparsa come il proprio dover essere. Così avvenne anche per questo folto gruppo di religiosi che, anche se in forma diversa, avvertirono che in Maria stava racchiuso la grandezza di questo carisma donato da Dio a tutta la Chiesa e all’umanità attraverso Chiara Lubich e, perciò, poteva essere compreso solo se la loro vita si fosse rispecchiata in Lei. Alcune espressioni uscite con spontaneità dalla comunione di alcuni di loro lo rivelano: «siamo in Paradiso», «mi sento una piccola Maria», «ho trovato la forza per ricominciare», «è una mistica nuova»…

Nel secondo momento della mattinata è stato ascoltato il tema su: Fedeltà creativa II tenuto dal copresidente del Movimento dei Focolari, Jesús Morán, ai responsabili di tutta l’Opera. I punti da lui sviluppati parlavano del momento storico che l’Opera di Maria sta vivendo oggi, un momento certamente delicato, di passaggio, e anche di prova, ma nei successivi punti di questo intervento non sono mancate le premesse di un futuro migliore, che sa guardare ad ogni ostacolo come ad una opportunità di crescita per andare avanti. 

 
 Nella sala si avvertiva in tutti i religiosi un clima di serenità, perché erano tutti coscienti che anche nelle proprie famiglie religiose non mancano le criticità, ma non sempre si ha la luce per rispondervi. Sono arrivati anche molti messaggi da coloro che non erano presenti. Uno per tutti quello di Tiziano Baracco, salesiano: «Per tanti motivi – scrive - non sono lì con voi: si vede che ho bisogno di crescere nella vita di unione a Gesù crocifisso e abbandonato e, contemporaneamente, avverto la necessità di rimanervi unito attraverso la presenza di Gesù tra di noi! Conscio che non esiste un’altra Vita, un’altra Via e nessun altra Verità se non Lui. Vi mando almeno un saluto, avvicinando in qualche modo la mia fiammella di luce alla grande Fiamma, perché il Fuoco tra tutti voi (noi) sia più acceso e la Luce per la Chiesa sia un po’ più chiara».

 Mercoledì, 21 febbraio.


«Lo spartito è stato scritto in cielo, e lo svolgimento avviene qui in terra»! Ecco un’espressione che fotografa lo svolgimento della seconda giornata del nostro incontro. Il programma è stato armonioso, anche se impegnativo. Infatti, Hubertus e Anna Maria Rossi, hanno tracciato le cinque fasi di un cammino di incarnazione alla luce del testo di Chiara Resurrezione di Roma, pubblicato sul giornale «La Via» (diretto da Igino Giordani) nel 1949.
Il resto della giornata è stato dedicato alle esemplificazioni pratiche di questo scritto programmatico perché:
·         si è parlato di dialogo ecumenico, con la felice scoperta che un gruppo di otto religiosi si sta già impegnando concretamente ad instaurare contatti con religiosi di altre confessioni cristiane; ·         si è parlato di dialogo interreligioso, in cui si è menzionato il desiderio di un gruppo di monaci buddisti della Tailandia, di trascorrere un periodo a Loppiano, approfittando della visita del Papa (10 maggio), per approfondire la spiritualità dell’unità;
·         si è parlato di Genfest e del pre-sinodo sui giovani, aiutati da alcuni ragazzi Gen ben motivati, che con un entusiasmo contagioso hanno riferito sui preparativi che si stanno facendo;
·         si è parlato di Ut omnes, per sintonizzarsi sull’orizzonte attuale dell’Opera di Maria che in questo senso sta facendo dei passi concreti.





Tutto questo sotto lo sguardo di alcune persone del Movimento dei Focolari che nel 2017-2018 hanno concluso il loro cammino terrestre e ci appoggiano dal cielo: Gianni Caso, Cardinal Miloslav Wlk, Marco Tecilla, Costanzo Donegana, Antonio Petrone, Michel Lemonnier, Gisella Calliari, Marcello Mencuccini. Ci si è soffermati anche su altre quattro figure che percorrendo la strada della spiritualità dell’unità dalla Chiesa sono già stati dichiarati servi di Dio e sono in processo di santità: Domenico Mangano. Maria Orsola, Cecilia Perin, Jerzy Ciesielsky.
In breve, è stata vissuta una seconda giornata con uno sguardo fisso sull’Opera di Maria ed ora i religiosi si aprono alle consacrate per vivere insieme con loro i prossimi due giorni.

Giovedì, 22 febbraio

L’ondata di Consacrate arrivate ieri sera e stamattina, hanno raddoppiato il numero dei partecipanti del Centro Mariapoli di Castel Gandolfo. Le loro provenienze sono le più eterogenee: Asia, Oceania, Africa, America del sud, Europa… Eterogenee ancor di più sono le loro famiglie religiose che raggruppano antichi e nuovi carismi. Dopo la recita delle lodi, i due responsabili, sr. Tiziana Longhitano e P. Salvo D’Orto, rivolgono a tutti una parola di saluto e si prestano per le reciproche presentazioni.
«In questa giornata abbiamo vissuto una rinnovata passione per la Chiesa e alla fine avevamo proprio un'Anima-Chiesa». Questa era l’impressione di molti. I temi previsti erano interessanti: nella mattinata sono stati due gli argomenti che hanno coinvolto profondamente l’assemblea. Il primo è di Chiara Lubich che ha sempre avuto una grande Passione per la Chiesa. Questo suo discorso, tenuto nel 1966 e riascoltato oggi, è stato giudicato da tutti di estrema attualità.
Ha fatto seguito, poi, una seconda riflessione di Mons. Giuseppe Petrocchi, vescovo di L’Aquila, molto profonda e sapienziale dal tema: Profilo mariano della Chiesa e il carisma dell’unità: aspetti pastorali. Il relatore con coraggio ha affermato che il profilo mariano precede e racchiude in sé ogni aspetto ecclesiale, anzi, precede e comprende perfino quello petrino. Inoltre, tale stile di vita è inerente ad ogni vocazione ecclesiale. E se non lo fosse, ne soffrirebbe enormemente l’aspetto evangelico di ogni comportamento semplicemente cristiano. 
Nel pomeriggio sono stati ascoltati i giovani religiosi che hanno raccontato del loro cammino fatto in questi ultimi anni di incontri, scambi e iniziative fatti insieme.

Successivamente, l’assemblea si è incontrata con la Presidente, Maria Voce Emmaus, e il Copresidente, Jesús Morán. Sono emerse nuove ed interessanti prospettive. All’inizio è stata presentata l’esperienza di alcuni giovani nel Nord-Est d’Italia che sono stati incaricati di organizzare per i religiosi e le religiose di quelle tre regioni italiane una giornata commemorativa per la vita consacrata. Questo piccolo comitato preparatorio ha preso contatti con il Cardinal Prefetto della Congregazione vaticana per i religiosi e, poi, con la loro tenacia evangelica, con l’obiettivo dell’inserimento pieno nella Chiesa locale, con la loro constante sensibilità per creare una vera e sincera comunione con tutti, sono stati in grado di organizzare una giornata veramente apprezzata da tutti gli 800 partecipanti.

Una realtà questa a cui ha fatto eco anche il dialogo che si è tenuto con i due primi rappresentanti dell’Opera di Maria, Presidente e Copresidente.
Le sottolineature più importanti riguardavano la bellezza del Carisma dell’Unità che ho Spirito Santo ha suscitato nella Chiesa di oggi e le sue conseguenze che concerne l’impegno nel testimoniare il carisma con molta libertà, escludendo ogni autoreferenzialità e qualsiasi chiusura. La giornata, quindi, è culminata con questo momento di focolare con Emmaus e Jesús, perché la loro vicinanza e l'umiltà con cui loro si sono rivolti a tutti i presenti con parole sfidanti, hanno veramente colpito il cuore. Con forza essi hanno affermato che l'Opera ha un plus di ecclesialità grazie alla presenza di consacrate e di religiosi.

Venerdì, 23 febbraio

Il tema che l’Opera di Maria medita durante tutto quest’anno sociale, è stato ascoltato in questa quarta mattina. I due Consiglieri dell’Opera di Maria incaricati per l’aspetto dell’irradiazione e dell’apostolato, Maria da Gloria Duarte e King Timoty , lo hanno introdotto, attirando l’attenzione su argomenti essenziali: L’identità dell’Opera di Maria o Movimento dei Focolari, l’attrattiva che esso ha ancor oggi, la famiglia o la fraternità che questo carisma ha la forza di creare tra tutti, valorizzando ciascuno senza tante differenze di ruoli, o ombre di atteggiamenti autoritari, ma nell’uguaglianza, riconoscendoci fratelli tra tutti. Ma non solo, anche gli aspetti sociali che Maria canta nel suo Magnificat pian piano trovano la strada e le strategie operative perché si avveri concretamente l’espressione evangelica di Maria «ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili».
La mattinata si conclude con un intervento fondamentale e concretamente orientativo tenuto da suor Tiziana e p. Salvo che lanciano le nuove prospettive che interpellano i religiosi e le consacrate, proponendo delle prospettive nuove sul Movimento delle Religiose e dei Religiosi. In questo momento conclusivo per i religiosi e centrale per le consacrate, i due incaricati si sono rivolti ai presenti chiedendo il loro se erano tutti concordi nel fare insieme un cammino di unità. L’accordo è stato unanime, soprattutto perché ci si propone di dare delle risposte sempre più ecclesiali al desiderio di essere Carismi per l’unità. Espongono, quindi, la realtà delle “Famiglie carismatiche”, quella dei “laici” legati ai carismi, l’idea di costituire un Movimento dove Religiosi e Consacrati cammineranno insieme. La Chiesa stessa chiede di essere insieme, come è avvenuto durante l’Anno della vita Consacrata voluto da Papa Francesco. Questa, quindi, è l’indicazione nuova anche per chi partecipa al carisma dell’unità del Movimento dei Focolari. Inoltre, si informa anche sul corso Svegliate il mondo, del Centro Evangelii Gaudium, fatto a Loppiano, sulle attività ecumeniche già iniziate dai religiosi e di altro iniziative svolte qua e là nei vari continenti.


In questo, tutta la realtà della vita consacrata è coinvolta: giovani e adulti, laici e consacrati, superiori e sudditi, movimenti di vario genere che s’ispirano ai diversi carismi. Tutti si sentono uniti dal stesso carisma dell’Unità che lo Spirito Santo ha suscitato nella Chiesa di oggi.
Mariano Steffan

mercoledì 7 febbraio 2018

Un cambio ecclesiale sotto il segno dell’Unità


Montet (Svizzera), 29 gennaio – 1 febbraio 2018.

Le giovani generazioni guardano alla Chiesa con interesse


Un cambio ecclesiale sotto il segno dell’Unità

 

Nove persone, che al Centro dell’Opera si occupano dell’ambito ecclesiale [che raggruppa in sé il Movimento parrocchiale e diocesano, i sacerdoti focolarini e volontari, i religiosi e le consacrate, la segreteria dei Vescovi amici], si sono recati insieme alle scuole di Montet (Svizzera) per presentare le linee operative che in questo sessennio 2014-2020 l’Opera di Maria sta portando avanti.
La novità sta nel fatto che i rappresentanti di questi 5 Centri, si sono presentati concordi alle scuole di Montet presentandosi come un’unica realtà: sono il popolo di Chiara Lubich, che attualizza con le sue specifiche caratteristiche, la Chiesa del Vaticano II, camminando nel solco di Papa Francesco.
Il programma si è svolto in modo molto semplice e, soprattutto, esperienziale; non sono stati i concetti teologici ad emergere, ma il cammino faticoso volto a concretizzare la spiritualità di comunione. La formazione offerta alle focolarine e ai focolarini contiene fin dall’inizio questo aspetto ecclesiale dell’Opera. Ma come fare per incarnarlo?

Don Antonio Bacelar
 Dopo le reciproche presentazioni, don Antonio Bacelar, rappresentante dei sacerdoti focolarini, insieme con don Michele, sacerdote volontario, hanno rotto gli indugi e, prendendo spunto dalla loro esperienza sofferta, hanno parlato di una Chiesa troppo piramidale che a loro non piaceva, per entrare nel mistero di una Chiesa che è Popolo di Dio e che ha un suo profilo mariano. Questa è la Chiesa che hanno incontrato nell’Opera di Maria e dava una risposta alle loro aspettative, ritrovate successivamente negli insegnamenti del Vaticano II°, soprattutto in Gaudiun et Spes e Lumen Gentium.
P. Salvo, referente dei Religiosi al Centro dell’Opera, partendo dalle radici bibliche, ha posto l’accento sul profetismo. Quindi, non solo Chiesa gerarchica, ma anche profetica. Per cui i carismi non sono solo limitati ai compiti o ai ruoli da svolgere, ma per loro natura sono a servizio dello Spirito che anima la Chiesa. Il profilo mariano lo si ritrova ovunque nella Chiesa, ed è questo il legame che unisce la molteplicità dei carismi e fa “Una” la Chiesa.
Suor Carla Casadei al centro
circondata da studenti
Anche il Movimento dei Religiosi e delle Consacrate, ha detto suor Carla Casadei, francescana dei poveri, si muove in questa dimensione ecclesiale. Uno scritto di Chiara dell’ottobre 1957 dice: «La Lega, voi non sapete che cosa sia. Io sola lo so, perché l’ho vista… E’ una cosa grande, grande, grande. Abbraccia tutta la Chiesa. Comprende tutta la parte ecclesiastica; tutti i sacerdoti, tutti gli ordini religiosi. E’ una cosa bella, bella, bella…».

Da sx a dx: Sameiro, Luca De Meo, Pernandu studente,
Salvo, Marco in primo piano e Giancarlo
e don Mariano assistente Gen's 
Giancarlo Faletti, che coordina la segreteria dei “vescovi amici”, ha espresso con intensità spirituale il contenuto chiave del carisma dell’Unità che ha portato Chiara Lubich ad avere una forte “Passione per la Chiesa”. Il carisma di Chiara verrà capito e sviluppato se è inserito lì. Infatti, quando a Trento Chiara ha incontrato il suo vescovo, mons. Carlo De Ferrari, ed è nato in lei un profondo senso di obbedienza alla Chiesa, lei si è sentita figlia di questa Chiesa e si è trovata, poi, perfettamente inserita nel Vaticano II. Attualmente i Vescovi amici del Movimento dei Focolari sono qualche centinaio. In questo incontro uno di loro, Mons. Brendan Leahy, vescovo della diocesi di Limerick in Irlanda, è rimasto per due ore in video-conferenza e ha potuto descriverne meglio lo spirito che li anima e raccontare i frutti che avvengono nelle loro diocesi.


A sinistra Palmira Frizzera, che fu tra le prime
compagne di Chiara Lubich 
agli inizi del Movimento dei Focolari
Marco e Sameiro, del Movimento parrocchiale e diocesano sono partiti dal carisma di Chiara Lubich, che è Ut omnes, il testamento di Gesù. Il programma di tutto il movimento diocesano e parrocchiale si snoda in questi tre punti: 1) Partire dalla Chiesa, 2) Partire da Gesù in mezzo con la mistica del noi, 3) Partire dall’ut omnes che guarda a tutta l’umanità. In questa linea dovrebbero muoversi tutte le diramazioni del Movimento dei Focolari, perché è un’Opera-Chiesa.
 


Al Centro Palmira Frizzera, da sempre insegnante
a Montet, circondata oggi da studenti ed educatori
Sia durante che dopo queste presentazioni, ci fu una pioggia di domande da parte dei presenti, con esperienze concrete che precisavano, o correggevano, quanto si è fatto finora e quanto si sta facendo nell’Opera.
I presenti in quest’aula erano felici e contenti di saperne di più e di sentirsi sempre più conquistati da Gesù, il Risorto, che fa bella la Chiesa.
In conclusione, si è avvertito che è partendo da questo principio di fede e di obbedienza alla Chiesa che Dio prepara le strade per portare avanti i suoi piani. Anche le indicazioni concrete ci sembravano suggerite dallo Spirito Santo, perché avvalorate dalla vita vissuta in Gesù, che sulla croce si sente abbandonato. Questo è il segreto che tutto trasforma e diventa opera di Dio, Regno suo. Il corso di 18 ore di ecclesiologia che seguirà, portato avanti da Mariano Steffan, membro del gruppo di ecclesiologi della scuola Abba, troverà ora negli alunni una ottima base per incrementare la “Passione per la Chiesa”, che sta a cuore a tutti coloro che sono chiamati a vivere per l’Unità.
 Steffan Mariano