mercoledì 7 febbraio 2018

Un cambio ecclesiale sotto il segno dell’Unità


Montet (Svizzera), 29 gennaio – 1 febbraio 2018.

Le giovani generazioni guardano alla Chiesa con interesse


Un cambio ecclesiale sotto il segno dell’Unità

 

Nove persone, che al Centro dell’Opera si occupano dell’ambito ecclesiale [che raggruppa in sé il Movimento parrocchiale e diocesano, i sacerdoti focolarini e volontari, i religiosi e le consacrate, la segreteria dei Vescovi amici], si sono recati insieme alle scuole di Montet (Svizzera) per presentare le linee operative che in questo sessennio 2014-2020 l’Opera di Maria sta portando avanti.
La novità sta nel fatto che i rappresentanti di questi 5 Centri, si sono presentati concordi alle scuole di Montet presentandosi come un’unica realtà: sono il popolo di Chiara Lubich, che attualizza con le sue specifiche caratteristiche, la Chiesa del Vaticano II, camminando nel solco di Papa Francesco.
Il programma si è svolto in modo molto semplice e, soprattutto, esperienziale; non sono stati i concetti teologici ad emergere, ma il cammino faticoso volto a concretizzare la spiritualità di comunione. La formazione offerta alle focolarine e ai focolarini contiene fin dall’inizio questo aspetto ecclesiale dell’Opera. Ma come fare per incarnarlo?

Don Antonio Bacelar
 Dopo le reciproche presentazioni, don Antonio Bacelar, rappresentante dei sacerdoti focolarini, insieme con don Michele, sacerdote volontario, hanno rotto gli indugi e, prendendo spunto dalla loro esperienza sofferta, hanno parlato di una Chiesa troppo piramidale che a loro non piaceva, per entrare nel mistero di una Chiesa che è Popolo di Dio e che ha un suo profilo mariano. Questa è la Chiesa che hanno incontrato nell’Opera di Maria e dava una risposta alle loro aspettative, ritrovate successivamente negli insegnamenti del Vaticano II°, soprattutto in Gaudiun et Spes e Lumen Gentium.
P. Salvo, referente dei Religiosi al Centro dell’Opera, partendo dalle radici bibliche, ha posto l’accento sul profetismo. Quindi, non solo Chiesa gerarchica, ma anche profetica. Per cui i carismi non sono solo limitati ai compiti o ai ruoli da svolgere, ma per loro natura sono a servizio dello Spirito che anima la Chiesa. Il profilo mariano lo si ritrova ovunque nella Chiesa, ed è questo il legame che unisce la molteplicità dei carismi e fa “Una” la Chiesa.
Suor Carla Casadei al centro
circondata da studenti
Anche il Movimento dei Religiosi e delle Consacrate, ha detto suor Carla Casadei, francescana dei poveri, si muove in questa dimensione ecclesiale. Uno scritto di Chiara dell’ottobre 1957 dice: «La Lega, voi non sapete che cosa sia. Io sola lo so, perché l’ho vista… E’ una cosa grande, grande, grande. Abbraccia tutta la Chiesa. Comprende tutta la parte ecclesiastica; tutti i sacerdoti, tutti gli ordini religiosi. E’ una cosa bella, bella, bella…».

Da sx a dx: Sameiro, Luca De Meo, Pernandu studente,
Salvo, Marco in primo piano e Giancarlo
e don Mariano assistente Gen's 
Giancarlo Faletti, che coordina la segreteria dei “vescovi amici”, ha espresso con intensità spirituale il contenuto chiave del carisma dell’Unità che ha portato Chiara Lubich ad avere una forte “Passione per la Chiesa”. Il carisma di Chiara verrà capito e sviluppato se è inserito lì. Infatti, quando a Trento Chiara ha incontrato il suo vescovo, mons. Carlo De Ferrari, ed è nato in lei un profondo senso di obbedienza alla Chiesa, lei si è sentita figlia di questa Chiesa e si è trovata, poi, perfettamente inserita nel Vaticano II. Attualmente i Vescovi amici del Movimento dei Focolari sono qualche centinaio. In questo incontro uno di loro, Mons. Brendan Leahy, vescovo della diocesi di Limerick in Irlanda, è rimasto per due ore in video-conferenza e ha potuto descriverne meglio lo spirito che li anima e raccontare i frutti che avvengono nelle loro diocesi.


A sinistra Palmira Frizzera, che fu tra le prime
compagne di Chiara Lubich 
agli inizi del Movimento dei Focolari
Marco e Sameiro, del Movimento parrocchiale e diocesano sono partiti dal carisma di Chiara Lubich, che è Ut omnes, il testamento di Gesù. Il programma di tutto il movimento diocesano e parrocchiale si snoda in questi tre punti: 1) Partire dalla Chiesa, 2) Partire da Gesù in mezzo con la mistica del noi, 3) Partire dall’ut omnes che guarda a tutta l’umanità. In questa linea dovrebbero muoversi tutte le diramazioni del Movimento dei Focolari, perché è un’Opera-Chiesa.
 


Al Centro Palmira Frizzera, da sempre insegnante
a Montet, circondata oggi da studenti ed educatori
Sia durante che dopo queste presentazioni, ci fu una pioggia di domande da parte dei presenti, con esperienze concrete che precisavano, o correggevano, quanto si è fatto finora e quanto si sta facendo nell’Opera.
I presenti in quest’aula erano felici e contenti di saperne di più e di sentirsi sempre più conquistati da Gesù, il Risorto, che fa bella la Chiesa.
In conclusione, si è avvertito che è partendo da questo principio di fede e di obbedienza alla Chiesa che Dio prepara le strade per portare avanti i suoi piani. Anche le indicazioni concrete ci sembravano suggerite dallo Spirito Santo, perché avvalorate dalla vita vissuta in Gesù, che sulla croce si sente abbandonato. Questo è il segreto che tutto trasforma e diventa opera di Dio, Regno suo. Il corso di 18 ore di ecclesiologia che seguirà, portato avanti da Mariano Steffan, membro del gruppo di ecclesiologi della scuola Abba, troverà ora negli alunni una ottima base per incrementare la “Passione per la Chiesa”, che sta a cuore a tutti coloro che sono chiamati a vivere per l’Unità.
 Steffan Mariano

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