martedì 30 maggio 2017

Un entusiasmante dialogo buddista-cristiano

18 aprile – 10 maggio 2017

Viaggio in Asia per incontrare monaci buddisti di diverse tradizioni

Dal 18 aprile fino al 10 maggio di quest’anno, si è svolto un interessante incontro, da tempo preparato con il Movimento dei Focolari e i monaci buddisti. È un piccolo frutto di dialogo interreligioso, carico di relazioni significative e di rapporti interpersonali tra buddisti e cristiani che è maturato intorno al 1980 ed oggi se ne vedono i frutti. A quel tempo Chiara Lubich ha voluto rendersi conto personalmente dei legai spirituali che avvicinano tra di loro questi due mondi religiosi, che sembravano tanto lontani tra di loro. L’evento che qui riportiamo s’inserisce in questo contesto ed è impressionante vedere il cammino fatto finora.

Ce lo racconta, corredato da alcune foto molto significative, P. Egidio Canil, francescano conventuale di Assisi.

«Un viaggio originale, ricco di sorprese, vissuto in unità e collaborazione con il Centro per i dialoghi del Movimento dei Focolari, con il Centro dei Religiosi, con i Francescani della Basilica di San Francesco, con la Diocesi e il Comune di Assisi. Un viaggio programmato per partecipare al V Simposio buddista-cristiano che si teneva a Taiwan nei giorni 24-29 aprile 2017.  
Tre i Paesi asiatici visitati, numerose le tappe. In Thailandia con incontri con monaci e visite ai monasteri buddisti a Bangkok e a Chang Mai. A Taiwan con incontri e visite a monasteri e a templi buddisti a Taipei, a Thaichung e a Ling Jiou Mountain. Infine in Indonesia con incontri con religiosi e comunità religiose a Medan (Sumatra) e Yogyakarta (Giava). 


Più che un viaggio è stato un “pellegrinaggio interreligioso” che mi ha portato a sostare in templi, in monasteri buddisti, in comunità religiose e in centri culturali interessati al dialogo interreligioso. Francescano conventuale, da 21 anni in Assisi, mi sono trovato spesso impegnato nel dialogo a vari livelli: con altri carismi, con altre chiese e con fedeli di altre religioni.
Il mio essere francescano e contemporaneamente collegato con il Movimento dei Focolari, mi ha permesso di intraprendere tale viaggio e inserirmi in modo privilegiato nel rapporto con numerosi monaci e monache buddiste, sia di tradizione theravada che mahayana e, all’interno di questa, con varie scuole del buddhismo sia giapponese che cinese.
  
 
I primi incontri sono avvenuti in Thailandia con monaci e monache buddiste della tradizione theravada. Fin dal primo giorno mio arrivo a Bangkok, il 19 aprile, ho avuto un incontro speciale con l’Abate Suchat, nel monastero alla periferia della città. Mi accompagnava come interprete il focolarino thailandese Banchà. Poi, nello stesso giorno, nel focolare, due altri incontri: con il Monaco Boonchuay Doojai, docente all’Università di Bangkok e con la Prof.ssa Miò, buddista, docente universitaria di dialogo delle Religioni per pace nel mondo!

 
Mi sono trasferito poi a Chang Mai, a circa 800 km da Bangkok. Fin dal nostro arrivo un cordiale incontro con il giovane Abate Sanchà che incontro in uno dei numerosi monasteri cittadini. Il giorno seguente altri due incontri speciali. Nella mattinata presso il grande monastero dell’anziano Abate Achan Thong, a circa 25 km da Chang Mai. Nel pomeriggio, presso l’antico monastero di Rampoeng con 100 monaci, 30 seminaristi e oltre 200 ospiti! Cordiale e profondo l’incontro con l’Abate Ajarn Shupan e visita al monastero.

  
Ritornato a Bangkok, sono ripartito per Taiwan per partecipare al Simposio buddista-cristiano programmato. Dalla Thailandia eravamo una delegazione di 13 persone: 8 buddisti e 5 cristiani.
Il carisma di san Francesco, legato all’ideale della fraternità universale, e il carisma di Chiara Lubich, legato all’Ideale evangelico dell’unità (“Ut omnes unum sint”) mi hanno permesso di rendere intensi tali incontri e stringere rapporti fraterni con monaci e maestri buddisti delle più varie tradizioni e incontrare numerosi missionari e consacrati appartenenti a diverse famiglie religiose.

Il simposio buddista-cristiano si svolge presso il Dharma Drum Mountain di Taipei. Anche durante il simposio instauro rapporti fraterni con monaci e monache di varie scuole, portando l’anima e l’esperienza di Francesco, e scoprendo straordinarie esperienze di vita monacale: quella dello stesso Dharma Drum Muntain e quelle del Giappone, alcune delle quali come la Tendai-Shu e la Nichiren-Shu, antiche e ricche di secoli di storia e tradizione.

L’esperienza di questi giorni non è stata scandita solo da colloqui fatti di parole, ma anche di contatti realizzati con sguardi, abbracci e, persino, di regali, in uno scambio variopinto di colori.

 
Hanno prevalso l’arancione tipico dei monaci theravada ed il grigio di quelli del Dharma Drum Mountain e di altri ordini, soprattutto di monache, sempre di tradizione mahayana cinese.

Al colore arancione, più appariscente, a quello grigio di tanti monaci e monache, a quello mio di francescano conventuale, si è aggiunto un altro colore quello Maestro Hsin Tao. Si tratta del Fondatore del Monastero Ling Jiou Mountain, del grande Museo delle Religioni di Taipei e della Global Family for Love and Peace.

 

Eccezionale l’udienza che ci ha concesso nel suo monastero, sulla sommità di un monte che guarda l’oceano. Stava vivendo infatti un intenso mese di ritiro spirituale per prepararsi ad un imminente viaggio in Italia. Raggiungerà l’Italia verso la fine di maggio. Dopo l’incontro con papa Francesco sarà ad Assisi per pregare sulla tomba di san Francesco. È stato un incontro di grande cordialità. Mi sono stati compagni di viaggio P. Paulin, saveriano, e don Giuseppe Silvestrini, incaricato d’affari della Nunziatura. Ci siamo dati appuntamento ad Assisi il prossimo 2 e 3 giugno.

  

Concluso il Simposio ho proseguito il viaggio verso l’Indonesia, ospite dei Conventuali a Medan e del Focolare a Yogyakarta. Una duplice tappa che mi ha permesso di avere molti incontri e vivere soprattutto, oltre a quello interreligioso, il dialogo fra carismi e istituti religiosi diversi.
A Medan, oltre ai confratelli conventuali, ho incontrato numerosi religiosi nel focolare e i Cappuccini nella loro comunità.

 
 


A Yogyakarta molti altri incontri. Quello più numeroso con un centinaio di religiosi e di religiose presso il Centro Culturale Canisius dei Gesuiti. Ho visitato anche le comunità dei Saveriani e degli Scolopi. Ho incontrato anche la giovane comunità del Movimento dei focolari.

Un altro incontro significativo per lo scopo del mio viaggio è stato l’incontro a Yogyakarta con il Centro interreligioso “Interfidei”, costituito da appartenenti alle sei religioni riconosciute ufficialmente dallo stato indonesiano.
Sono state tre settimane molto intense, vissute nel carisma di san Francesco e di Chiara Lubich: entrambi patrimonio non solo della Chiesa, ma dell’umanità tutta. Il dialogo interreligioso, unitamente agli altri dialoghi, sarà di certo il programma dell’umanità per il terzo millennio! (p. Egidio Canil OFM Conv) 

martedì 9 maggio 2017

Cristiani sulla via verso l'unità

Castel Gandolfo (Roma), 9 maggio 2017.

Settimana ecumenica "camminando insieme" promossa dal Movimento dei Focolari

Ha preso il via questa mattina la 59ª Settimana ecumenica promossa dal Movimento dei Focolari a con la partecipazione di 670 cristiani di 69 Chiese e Comunità ecclesiali, provenienti da 42 Paesi del mondo. Numeri che domani aumenteranno perché altri sono in arrivo. Questo convegno ecumenico si concluderà sabato 13 maggio. Tra i partecipanti non mancano i religiosi consacrati: sei della chiesa cattolica, appartenenti a quattro famiglie religiose diverse, ed altri monaci e monache ortodossi e di altre Chiese. 

Fin da questa mattina si è vista un'interessata ed attiva partecipazione. Quando, infatti, l’anglicana Lesley che aveva in mano il microfono ha invitato tutti a prendersi qualche minuto per conoscersi e a scambiare una parola con il vicino, la sala si è riempita di voci, di sorrisi, di strette di mano che hanno richiesto un po’ di tempo in più per poter continuare con il programma. Un convegno questo che, come si vede fin dall’inizio, non è fatto di soli discorsi, ma di condivisione, spiritualità, riflessione, vita insieme; un convegno che si presenta come un nuovo passo nel ‘dialogo della vita’ e nel ecumenismo di popolo.
«È infatti nel ‘dialogo della vita’ – scrive il Servizio di Informazione del Focolari (SIF) - che Chiara Lubich vedeva il contributo tipico della spiritualità dell’unità alla piena e visibile comunione tra le Chiese”, “nella consapevolezza dei molti passi ancora da fare e nel rispetto fra tutte le Chiese, si cercherà di approfondire il patrimonio comune che già tutti unisce”» (http://agensir.it/quotidiano/2017/5/8/focolari-) .
Camminando Insieme. Cristiani sulla via verso l’unità”, è il titolo di questa Settimana ecumenica. Interverranno tra gli altri il vescovo Christian Krause, già presidente della Federazione Luterana mondiale, il rev. Dr. Martin Robra, del Consiglio ecumenico delle Chiese di Ginevra, il vescovo Brian Farrell, segretario del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari. Un momento particolare sarà affidato a S. E. Gennadios Zervos, metropolita d’Italia e di Malta, del Patriarcato di Costantinopoli, sul tema: “50 anni dal primo incontro di due protagonisti del dialogo: Patriarca ecumenico Athenagoras I e Chiara Lubich”. Il programma prevede anche la partecipazione all’udienza generale con Papa Francesco in piazza San Pietro, la visita alle basiliche di San Pietro e di San Paolo fuori le Mura, e la preghiera comune nelle catacombe di S. Domitilla e S. Sebastiano.

Fin da questa mattina alla preghiera ecumenica iniziale e alle presentazioni, si sono alternate diverse esperienza e tra questa anche un religioso cappuccino, insegnante di ecumenismo, fr. Paolo Cocco, francescano cappuccino, che un tempo era molto scettico verso l’efficacia di un cammino ecumenico, perché, ha affermato, «credevo che l’ecumenismo fosse un piano inclinato verso lo spirito del mondo e lo vedevo come un compromesso o un minimalismo dottrinale e morale». 
Certamente, queste idee infondate e ancora presenti in non poche persone, non sono del tutto offuscate. È stato grazie ad un giovane conosciuto per caso, che fr. Paolo, sentendolo parlare della sua prossima consacrazione a Dio, ha avvertito nel suo cuore un segnale di speranza rimasto indelebile. La sorpresa è stata ben maggiore quando ha saputo che quel ragazzo apparteneva alla Chiesa luterana di Svezia. Ora fr. Paolo ha cambiato opinione. «Stare con persone delle varie Chiese – attesta – mi spinge a mettere a fuoco il cuore della fede cristiana: il Vangelo, l’amore gratuito di Dio, l’amore tra cristiani. Se prima sottolineavo le differenze, ora soffro quando vedo diffidenza. L’unità si trova in Gesù, in Gesù Crocifisso: solo Gesù può portare a credere nell’unità». Grazie, fr. Paolo. (Mariano Steffan)

lunedì 8 maggio 2017

I giovani sanno come conquistare i giovani!


Assisi (PG), 20-23 aprile 2017 

I giovani sanno come conquistare i giovani! 


Assisi! Un luogo scelto apposta dagli stessi giovani, consacrate e consacrati, per vivere tra di loro una tre giorni di intensa formazione spirituale. Il titolo, alquanto significativo anche per questa prima settimana dopo Pasqua, destava un ulteriore interesse: Cristo crocifisso e risorto, via alla comunione con Dio e fra noi.

Nell’organizzare questo terzo incontro, a seguito di quelli svolti in precedenza a Castel Gandolfo e a Loppiano, si è voluto dare una risposta a quanto disse Papa Francesco nella sua Lettera apostolica a tutti i consacrati: «La comunione e l'incontro fra differenti carismi e vocazioni è un cammino di speranza» (2014, II,3). Assisi, luogo dove tutto, il cielo, l’aria, perfino le pietre delle case e delle chiese, esprime uno spirito di pace e di spiritualità, è apparso subito come il luogo ideale che richiama la scelta di Dio di Francesco e di Chiara e di tutti coloro che li hanno seguiti.
I partecipanti erano 33: 18 giovani consacrate e 15 giovani religiosi di 13 Istituti e Famiglie Religiose e da 12 paesi del mondo. La maggioranza di questi giovani sono qui per la prima volta. Quindi, per i promotori di questo incontro proposto dal Movimento dei Focolari, si è trattato di un incontro inedito e creativo… e le sorprese, grazie alla collaborazione di tutti, non sono mancate.
Innanzitutto, il gruppo è stato ospitato in un albergo dentro la città. L’accoglienza è stata magnifica e, grazie a Dio, anche il costo è stato contenuto. Un grande crocifisso che dominava nella sala è stato il vero punto di riferimento per tutto l’incontro.
La celebrazione eucaristica del primo giorno si è svolta nel monastero delle clarisse Collettine ed è stata presieduta proprio dal vescovo di Assisi, Mons. Domenico Sorrentino. Il 2° giorno si è celebrato sulla tomba di S. Francesco in Basilica.
Il programma prevedeva: 1° giorno un tema biblico sul grido di abbandono di Gesù in croce (svolto da p. Andrea Wodka); 2° giorno un collage di domande-risposte di Chiara su G.A. (presentato da sr. Carla Casadei); 3° giorno un tema di d. Piero Coda: “Dove abita oggi il Risorto? Il castello interiore e il castello esteriore”.
Ma la gran parte del tempo era riservato alle testimonianze, che si sono rivelate determinanti per la loro incisività: erano dei veri gioielli di vita vissuta molto apprezzati. Particolarmente significative sono state le comunicazioni sulle “tracce” di Gesù Abbandonato presenti nei diversi carismi. 
Il punto di partenza è stato un testo di Chiara che afferma: «La spiritualità che fiorisce dal dolore di Gesù Abbandonato, nata nel secolo scorso, è originale, ma ha una sua caratteristica: l’universalità. È per questo che essa è assai utile per ravvivare le altre spiritualità sorte nella Chiesa…». Su questa linea, alcuni giovani consacrati hanno cercato nella spiritualità incentrata in Cristo crocifisso del proprio Fondatore, o nel carisma del loro Istituto, dei punti di somiglianza che, accostati a Gesù Abbandonato che emerge dalla spiritualità dell’unità di Chiara Lubich, s’illuminano reciprocamente. In questo scambio si sono ammirati e condivisi tanti tesori dei rispettivi carismi e dei loro fondatori.
Tra le esperienze ha avuto un fortissimo impatto il video di Chiara Luce Badano, la testimonianza di Chiara M., di Trento, che, nonostante le precarie condizioni fisiche, è arrivata fin qui per condividere la sua durissima storia di malattia: due ore “mistiche”, che hanno reso evidente come dalla croce abbracciata per amore a Gesù fiorisce la vita del Risorto; sono tracce di vita e che hanno lasciato un forte senso di soprannaturale.
Alla fine, poi, il Prof. Piero Coda ha indicato chiaramente nel carisma di Chiara una nuova fioritura evangelica nella vita della Chiesa. L’esplosiva ricreazione dell’ultima sera, preparata da tutti, e l’intensa e prolungata condivisione finale hanno mostrato la grande comunione che si era stabilita fra tutti. «Il Risorto splendeva in mezzo a noi!» Ha affermato qualcuno senza esitare e nel viso di ognuna e ognuno l’unità, la gioia, la gratitudine erano parole ricorrenti, ma espressive di quella comunione profonda che ha accompagnato i saluti e gli abbracci della partenza.
È proprio vero ciò che disse Chiara a suo tempo: «Solo i giovani sanno come conquistare i giovani!».
Ecco un pizzico soltanto di ciò che è stato condiviso dai partecipanti:
«Arrivare ad Assisi per me è arrivare da Francesco… e al mio primo amore! Da Francesco è partita inconsapevolmente la mia ricerca vocazionale. Ora, dopo anni, ritorno da Francesco con una storia di vita e un bagaglio che solo Dio poteva ricamare».
«Ho respirato l’aria di una Chiesa leggera guidata dallo Spirito, che non si chiude in un carisma, ma vive la comunione tra carismi arricchendo la Chiesa stessa e lasciandosi mangiare dal mondo».
«Tra poco farò i voti perpetui. Voglio scegliere Dio senza ‘se’ e senza ‘ma’, accogliendo come dono di Dio quanto mi capita. Grazie a tutti voi. Sono felice!».
«Non sapevo a che tipo di incontro venivo, ero solo contenta di venire ad Assisi. Con voi il mio cuore è cresciuto, si è allargato. La cosa più bella non sono state le idee, o la teologia, ma la condivisione della vita». (Mariella e Donato)