lunedì 8 maggio 2017

I giovani sanno come conquistare i giovani!


Assisi (PG), 20-23 aprile 2017 

I giovani sanno come conquistare i giovani! 


Assisi! Un luogo scelto apposta dagli stessi giovani, consacrate e consacrati, per vivere tra di loro una tre giorni di intensa formazione spirituale. Il titolo, alquanto significativo anche per questa prima settimana dopo Pasqua, destava un ulteriore interesse: Cristo crocifisso e risorto, via alla comunione con Dio e fra noi.

Nell’organizzare questo terzo incontro, a seguito di quelli svolti in precedenza a Castel Gandolfo e a Loppiano, si è voluto dare una risposta a quanto disse Papa Francesco nella sua Lettera apostolica a tutti i consacrati: «La comunione e l'incontro fra differenti carismi e vocazioni è un cammino di speranza» (2014, II,3). Assisi, luogo dove tutto, il cielo, l’aria, perfino le pietre delle case e delle chiese, esprime uno spirito di pace e di spiritualità, è apparso subito come il luogo ideale che richiama la scelta di Dio di Francesco e di Chiara e di tutti coloro che li hanno seguiti.
I partecipanti erano 33: 18 giovani consacrate e 15 giovani religiosi di 13 Istituti e Famiglie Religiose e da 12 paesi del mondo. La maggioranza di questi giovani sono qui per la prima volta. Quindi, per i promotori di questo incontro proposto dal Movimento dei Focolari, si è trattato di un incontro inedito e creativo… e le sorprese, grazie alla collaborazione di tutti, non sono mancate.
Innanzitutto, il gruppo è stato ospitato in un albergo dentro la città. L’accoglienza è stata magnifica e, grazie a Dio, anche il costo è stato contenuto. Un grande crocifisso che dominava nella sala è stato il vero punto di riferimento per tutto l’incontro.
La celebrazione eucaristica del primo giorno si è svolta nel monastero delle clarisse Collettine ed è stata presieduta proprio dal vescovo di Assisi, Mons. Domenico Sorrentino. Il 2° giorno si è celebrato sulla tomba di S. Francesco in Basilica.
Il programma prevedeva: 1° giorno un tema biblico sul grido di abbandono di Gesù in croce (svolto da p. Andrea Wodka); 2° giorno un collage di domande-risposte di Chiara su G.A. (presentato da sr. Carla Casadei); 3° giorno un tema di d. Piero Coda: “Dove abita oggi il Risorto? Il castello interiore e il castello esteriore”.
Ma la gran parte del tempo era riservato alle testimonianze, che si sono rivelate determinanti per la loro incisività: erano dei veri gioielli di vita vissuta molto apprezzati. Particolarmente significative sono state le comunicazioni sulle “tracce” di Gesù Abbandonato presenti nei diversi carismi. 
Il punto di partenza è stato un testo di Chiara che afferma: «La spiritualità che fiorisce dal dolore di Gesù Abbandonato, nata nel secolo scorso, è originale, ma ha una sua caratteristica: l’universalità. È per questo che essa è assai utile per ravvivare le altre spiritualità sorte nella Chiesa…». Su questa linea, alcuni giovani consacrati hanno cercato nella spiritualità incentrata in Cristo crocifisso del proprio Fondatore, o nel carisma del loro Istituto, dei punti di somiglianza che, accostati a Gesù Abbandonato che emerge dalla spiritualità dell’unità di Chiara Lubich, s’illuminano reciprocamente. In questo scambio si sono ammirati e condivisi tanti tesori dei rispettivi carismi e dei loro fondatori.
Tra le esperienze ha avuto un fortissimo impatto il video di Chiara Luce Badano, la testimonianza di Chiara M., di Trento, che, nonostante le precarie condizioni fisiche, è arrivata fin qui per condividere la sua durissima storia di malattia: due ore “mistiche”, che hanno reso evidente come dalla croce abbracciata per amore a Gesù fiorisce la vita del Risorto; sono tracce di vita e che hanno lasciato un forte senso di soprannaturale.
Alla fine, poi, il Prof. Piero Coda ha indicato chiaramente nel carisma di Chiara una nuova fioritura evangelica nella vita della Chiesa. L’esplosiva ricreazione dell’ultima sera, preparata da tutti, e l’intensa e prolungata condivisione finale hanno mostrato la grande comunione che si era stabilita fra tutti. «Il Risorto splendeva in mezzo a noi!» Ha affermato qualcuno senza esitare e nel viso di ognuna e ognuno l’unità, la gioia, la gratitudine erano parole ricorrenti, ma espressive di quella comunione profonda che ha accompagnato i saluti e gli abbracci della partenza.
È proprio vero ciò che disse Chiara a suo tempo: «Solo i giovani sanno come conquistare i giovani!».
Ecco un pizzico soltanto di ciò che è stato condiviso dai partecipanti:
«Arrivare ad Assisi per me è arrivare da Francesco… e al mio primo amore! Da Francesco è partita inconsapevolmente la mia ricerca vocazionale. Ora, dopo anni, ritorno da Francesco con una storia di vita e un bagaglio che solo Dio poteva ricamare».
«Ho respirato l’aria di una Chiesa leggera guidata dallo Spirito, che non si chiude in un carisma, ma vive la comunione tra carismi arricchendo la Chiesa stessa e lasciandosi mangiare dal mondo».
«Tra poco farò i voti perpetui. Voglio scegliere Dio senza ‘se’ e senza ‘ma’, accogliendo come dono di Dio quanto mi capita. Grazie a tutti voi. Sono felice!».
«Non sapevo a che tipo di incontro venivo, ero solo contenta di venire ad Assisi. Con voi il mio cuore è cresciuto, si è allargato. La cosa più bella non sono state le idee, o la teologia, ma la condivisione della vita». (Mariella e Donato)

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