giovedì 24 gennaio 2019

Suore, Religiosi e Focolarini per un Natale Insieme


Castel Gandolfo e Sassone (Roma), 27-30 dicembre 2019



Consacrate, Religiosi e Focolarini consacrati 

dell’Italia per un

Natale Insieme




 Da alcuni mesi questo incontro era stato annunciato da Andrea e Rosalba, responsabili della grande zona italiana, come un ritiro annuale, ma con una novità inaspettata: l’invito era rivolto a focolarine e focolarini, insieme alle Consacrate e ai Religiosi d’Italia. L’organizzazione era nella mani dei rispettivi referenti zonali, sia per i focolarini che per i consacrati, ed infine si riversava direttamente sul sito del Centro Mariapoli di Castel Gandolfo.

Tra 1200 partecipanti c’erano, 34 religiosi e 36 consacrate. L’incontro si svolgeva in due posti distinti: un raduno generale per tutti i partecipanti al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo e nel pomeriggio per zone distinte. Per le consacrate e i religiosi italiani, insieme ai focolarini del Triveneto, gli incontri pomeridiani si svolgevano presso il Carmelo a Sassone.

L’argomento che ha suscitato tanto interesse in tutti verteva sul tema della Speranza, svolto in diverse sfaccettature: Speranza in chi?, con chi? per chi? e infine Speranza a 4D. La commissione preparatoria, per la verità, ha lavorato bene, pur essendo variegata nella sua composizione per poter venire incontro a tutte le attese dei presenti. In questa commissione c’erano tutti: focolarini a vita comune, sposati, consacrate, religiosi… Un aspetto, questo, molto importante perché ha richiesto da subito di fare un’esperienza di vera collaborazione nella ricerca di un sentire comune, tenendo presente tutte le sensibilità delle regioni Italiane, cercando di raccogliere, proporre, discutere, scegliere e mettere in atto esperienze, videoclip, interventi e interviste che in questi quattro giorni hanno dato un’idea delle gioie e speranze presenti in questo territorio.

Gli incontri che si sono fatti in comune al Centro Mariapoli sono stati apprezzati per la loro profondità, ma anche per la concretezza delle proposte. L’essere, come in un salotto, con la Presidente e il Copresidente del Movimento dei Focolari è stato un entrare nella vita più intima dell’Opera di Maria, che oggi nella Chiesa sta individuando come essere attenta e vigile per dare risposte puntuali alla attuali attese. 

Lo stesso tema del Card. Giuseppe Petrocchi Il dono di noi, coscienti di essere Chiesa per l'ut Omnes, ha lanciato lì parecchi interrogativi che richiedono una coerenza di vita di fronte ai doni che lo Spirito Santo non cessa di donare oggi alla sua Chiesa.

Il programma prevedeva anche di riservare due pomeriggi per i Religiosi e la Consacrate per sviluppare temi e realtà che li riguardavano più da vicino. Una risonanza particolare hanno avuto i temi sullo Spirito Santo e sulla Chiesa, presentato da Margaret e Marc, i due consiglieri generali per il dialogo nella Chiesa cattolica. 
Padre Fabio Ciardi Oblato ha esposto l’esperienza mistagogia di Chiara, come si deduce dal Paradiso ’49 da lei stessa trasmesso. Carlos Andrade con Sameiro e Marco ci hanno presentato la nascita di una nuova rivista , Ekklesìa appunto, che diventerà uno strumento di formazione e informazione per tutta la realtà ecclesiale del Movimento dei Focolari e oltre. Un intervento molto apprezzato è stato quello di Alba Sgariglia sul tema lo Spirito Santo nel Paradiso ’49. Successivamente e per un rilancio della vita delle consacrate e dei religiosi, P. Egidio Canil e Suor Carla Casadei ci hanno comunicato i nuovi orientamenti sul Movimento per la vita consacrata, che ha lo scopo di favorire una più profonda comunione tra i carismi che attingono luce dal carisma dell’Unità dell’Opera di Maria. 
A tal proposito il tema di suor Tiziana Merletti, Profezia di un carisma dopo il Fondatore, corredato di belle esperienze, ha fatto capire quale deve essere l’anima giusta affinché questo nuovo carisma possa dare un servizio ecclesiale specifico. La consacrazione a Dio di alcuni focolarini e focolarine avvenuta durante la celebrazione eucaristica finale è stata una degna conclusione del ritiro.


Molti e positivi sono stati gli echi e le risonanze dei partecipanti  che hanno sottolineato il valore e l’importanza di questi momenti al ritiro. Ecco alcune impressioni delle Consacrate:
È  stata un'esperienza davvero unica. Non ho mai vissuto un'esperienza di Focolare allargato così bella come quella di questo anno. È stato un crescendo continuo di Grazie, di luce, di gioia, di comunione, di affetto reciproco… Un cammino che deve continuare, perché è stata davvero un’esperienza di famiglia dell’Opera Unita.
Molto indovinata la scelta del tema: la Speranza! Ho una gioia immensa nel cuore proprio per le religiose che hanno potuto fare veramente un’esperienza di vita insieme, non solo a livello spirituale, ma umana, concreta, come nella casetta di Nazareth, dove vivevano fianco a fianco i tre, vergine, sposato con Gesù in Mezzo. Sono davvero ancora in contemplazione. Sì, ho l’impressione che una nuova strada si sia aperta....
La "folla" così grande di 1200 persone si è trasformata in un incontro fra persone care, una intima e preziosa riunione di famiglia. Rimane tanta gioia nel cuore e tanto desiderio e volontà di poter vivere ogni giorno quanto lo Spirito Santo ci ha donato.
Ripensando all'Incontro a Sassone, ho sentito nell'anima una grande gratitudine alla SS. Trinità per aver potuto concludere il 2018 con questo incontro di consacrati (religiosi e focolarini). Mi è sembrato un ulteriore dono di Maria! L'evento stesso mi è sembrato un grande "esordio" dello Spirito Santo che lo ha ispirato e programmato. Mi ha colpito soprattutto la realtà della Chiesa, trovandomi a ripetere spesso: È questa la Chiesa! Sono tornata con una grande pace e gioia e col desiderio di vivere  con maggiore radicalità nella docilità quotidiana allo Spirito Santo. 

Anche i Religiosi hanno condiviso, alcuni a voce ed altri per scritto, i loro echi sull’incontro:

È stato come sentirci tutti partecipi di un’unica famiglia, togliendo tutte le differenze e distinzioni. Siamo stati arricchiti tutti e tutte dallo stesso grande carisma dell’unità.
Quando è arrivato l’invito ai Religiosi di partecipare al Ritiro annuale di fine anno con i membri del Focolare e di fare con loro un’esperienza più completa, l’ho colto come una opportunità per costruire la presenza dei Religiosi in quel mistico sposalizio dell’Anima che il Verbo di cui Chiara Lubich parla nella sua esperienza del Paradiso ‘49.
Il tema di P. Fabio, che descriveva la Scuola Abbà come una mistagogia di Chiara, mi ha spinto a radicarmi in modo costante nel Patto che ci fa diventare tutti Gesù. Unito a tutte e tutti con il forte sentimento di riconoscenza, ringrazio per un dono così grande come è l’Ideale dell’ut omnes.

Armando Ceccarelli s.j.

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