martedì 21 novembre 2017

Incontro dei Religiosi coinvolti nella Scuola Abbà

Albano Laziale, 18 novembre 2017.

Cultura, studio, spiritualità alla ricerca di incarnazione


Padre Salvo D'Orto
Un gruppo di dieci religiosi impegnati in diversi ambiti culturali ed esperienziali che a vario titolo partecipano alla Scuola Abbà, hanno accolto l’invito di p. Salvo D’Orto, OMI responsabile della diramazione dei Religiosi dell’Opera di Maria, e si sono incontrati per comunicarsi le loro esperienze che da anni stanno facendo, sia direttamente che a margine, con coloro – sono circa 500 persone da tutto il mondo – che  stanno approfondendo i molteplici aspetti valoriali intuiti da Chiara Lubich nell’estate del 1949. Le competenze di questi religiosi spaziano in diverse discipline: teologia spirituale (Theo Jansen, Paolo Monaco, Jesé Damian), teologia dogmatica (Carlos Garcia Andrade), filosofia (Gennaro Cicchese), teologia morale (Amedeo Ferrari), teologia pastorale ed ecclesiologia (Mariano Steffan), psicologia e pedagogia (Alessandro Partini), ecumenismo (Paolo Cocco).



Un momento dell'incontro con 5 religiosi ad Abano Laziale
e gli altri 4 nelle loro comunità.
Nell'idea iniziale questo incontro si proponeva di camminare insieme come Branca dei Religiosi, cioè essere una realtà unita e coesa soprattutto nei confronti di tutta l’Opera di Maria. In seguito questa idea si è rafforzata perché le sollecitazioni da parte dell’Opera di Maria erano ancora più esplicite. Infatti, i vari incontri che Jesús Morán ha avuto con il Centro dei Religiosi e negli incontri estivi di approfondimento sul “Paradiso ‘49” e di programmazione della diramazione dei Religiosi dell’Opera, lo confermano. In una di queste occasioni Jesús ha affermato che i religiosi nel confronti dell’Opera hanno la funzione di accompagnamento e di sostegno, proprio come l’ebbe P. Novo nei confronti di Chiara Lubich. Ora, si vede opportuno che tutto questo non venga fatto a titolo personale, ma come una realtà che si esprime nell'unità, proprio come espressione del Corpo Mistico che, come avvenne per Chiara L. e P. Novo, dà il suo piccolo apporto per costruire la Chiesa. E’ certo, comunque, che quella unità esplicita tra di noi, basata sul “patto” come Chiara l’intende, costituisce una base a dimensione ecclesiale, e per questo sostiene tutta l’Opera di Maria. 
Il secondo tema sulla fedeltà creativa che quest’anno Jesús M. ha tenuto, dove si parla di incarnazione e delle prove che l’Opera stessa sta affrontando, chiede anche a questi religiosi, chiamati a far parte di questo gruppo di lavoro per quelle specifiche competenze ed esperienze di vita che ognuno ha, è una risorsa da valorizzare al meglio per tutti. Il motivo fondamentale di questo incontro, quindi, è quello di fare un piccolo passo di unità con questo gruppo, ma anche con tutti i religiosi della diramazione dell’Opera di Maria. E’ un primo momento che potrebbe aiutare ciascuno ad arricchire il proprio gruppo, ma qui lo scambio permette di guardare anche più in là, cioè, potrebbe gettare luce sul Movimento della Vita Consacrata e sui giovani religiosi, realtà che stanno emergendo in modo preponderante oggi.
Dopo un primo scambio, dal gruppo emerge quale sia la tappa d’arrivo di ciascuno, ma è stata anche accolta con soddisfazione le proposta di poter fare un percorso insieme, prendendo coscienza di quanto sta avvenendo anche aldilà del lavoro personale e prezioso di ciascuno.
Successivamente è stato ascoltato un intervento di Chiara Lubich sulla Chiesa tenuto l'8 agosto 1966. Tutti sono rimasti colpiti, anche se per alcuni era già conosciuto, nel vedere come Chiara ha parlato della Passione per la Chiesa fin dall’inizio del Movimento dei Focolari di cui lei è la fondatrice. Per qualcuno dei presenti questo argomento è stato determinante per la sua vita, tanto da coinvolgerlo nell’Opera di Maria. A distanza di anni oggi questo testo rivela una profonda consonanza con ciò che la Chiesa s’attende oggi, perché aiuta ad attivare tutto ciò che questo in pratica comporta. Certamente qui si vede come far venire fuori “LA” teologia che s’attende Chiara stessa, e aiuta l’Opera ad essere umile e ad accogliere anche gli altri carismi senza guardare al proprio con autoreferenzialità, siano essi carismi antichi o nuovi, e cioè senza nessuna superiorità nei confronti di alcuno. Questo permette di capire meglio i doni che Dio ci ha dato. Chiara ritiene che la Chiesa non è altro che quella Città Nuova di cui si parla tanto nell’Opera di Maria. Inoltre, molte realtà fragili e a volte sbagliate che s’incontrano nelle famiglie religiose, vanno assunte e fatte proprie. Questa passione per la Chiesa è veramente una chiave di lettura molto interessante per rispondere concretamente alle attese.
L’ultima parte di questo incontro ha aperto una ampia panoramica sugli ambiti di studio e lavoro: iniziative, pubblicazioni, ricerca, risultati ottenuti e donati… Infine, p. Alessandro Partini, che  è l’unico coinvolto direttamente nella Scuola Abbà, riconosce che, per andare in profondità, si richiede la padronanza di tutto il testo del Paradiso ’49 che attualmente non è nelle mani di tutti. Tuttavia, lui avverte già tutta la potenzialità di questa Scuola ristretta, che alle spalle può contare sull’apporto di diversi gruppi che la amplificano e dove operano non solo le ricerche interdisciplinari, ma anche le “inondazioni” che incidono nella cultura dei diversi ambiti sociali.


L’incontro si conclude con delle indicazioni concrete che confermano, potenziandole, delle iniziative in atto, come il corso “Svegliate il Mondo” che già da due anni si tiene alla Claritas di Loppiano (Firenze). Qui infatti, altri religiosi sono impegnati nell’insegnamento. Conoscendo tutte queste realtà vene in luce la possibilità di riflettere su ben altre proposte che potrebbero essere creative ed interessanti. Si parla, ad esempio, di un corso che si tiene e Roma all’Università Antonianum in collaborazione con l’Università Sophia di Loppiano. Poi, dell’incontro di circa cento giovani religiosi avvenuto di recente all’Università alfonsiana. Quest'ultimo ed altri incontri potrebbero entrare in un progetto più ampio che sta maturando e che riguarda i “Collegi Romani”. Nell’Opera stessa sta emergendo da parte dei giovani dell’Opera una visione nuova che coinvolge anche le consacrate e i religiosi. 
S'intravvedono, poi, ulteriori visioni sul “Movimento dei Religiosi”. Nel mese di aprile 2018, per la prima volta le consacrate e i religiosi hanno programmato un convegno insieme con la finalità di essere ‘lievito’ per tutta la Chiesa. Un convegno simile è già avvenuto nel Triveneto, nell’ottobre scorso, e ha raccolto l’entusiastico consenso dell'Episcopato di quelle regioni. L’ecumenismo stesso sta scoprendo cose nuove, grazie anche alle lezioni universitarie tenute dal Paolo Cocco. Sempre di più si prospettano delle collaborazioni più strette tra le consacrate e i religiosi. Su tutto ci si attende sviluppi ulteriori. 

Nessun commento:

Posta un commento